PERUGIA - I crescenti danni che la fauna selvatica ungulata, ed in particolare la specie cinghiale, provoca ogni anno alle produzioni agricole, al patrimonio forestale ed ambientale italiano fa sì che quello dell'emergenza cinghiali sia oggi uno dei problemi ecologici più attuali nel nostro paese ed è diventato, negli ultimi anni, anche un problema di gestione faunistico venatoria. E la provincia di Perugia non fa eccezione, ma anzi la situazione in essa presente rispecchia quella nazionale, con effetti negativi diretti sulle produzioni agricole e riflessi che possono incidere in modo marcato sull'attuale equilibrio tra le varie forme di caccia.
Di fronte a tale emergenza l‘Amministrazione provinciale ha messo a punto diversi piani per il contenimento delle specie selvatiche tra i quali, il piano di contenimento del cinghiale, finalizzato al riequilibrio delle popolazioni ed alla riduzione dei danni alle coltivazioni agricole. Contemporaneamente sono stati messi in campo importanti interventi di prevenzione dei danni alle coltivazioni agricole, mediante l'assegnazione agli agricoltori di materiale occorrente per la messa in opera di recinzioni elettrificate alimentate a batteria ricaricata a pannelli solari e recinzioni elettrificate alimentate a rete fissa.
Lo scorso anno è stata avviata una ulteriore sperimentazione realizzando barriere con rete elettrosaldata sorretta da pali per impedire prevalentemente il transito dei cinghiali tra le aree boscate ed i coltivi. Adesso, tenuto conto che l'aumento delle produzioni cerealicole e ortaggi in sostituzione del tabacco, la cui produzione è destinata ad essere ridotta, comporterà un maggior rischio danni da cinghiale, con un presumibile aumento delle richieste di assegnazione di tali attrezzature, la Giunta provinciale di Perugia ha deciso di stabilire dei criteri per la loro assegnazione.
I nuovi criteri, validi per la stagione agricola in corso, prevedono che le strutture di prevenzione vengano assegnate a titolo gratuito, per un periodo di 24 mesi; i rapporti tra il beneficiario e la Provincia saranno disciplinati da uno specifico comodato d'uso a tempo determinato. Possono beneficiare dell'assegnazione i proprietari o conduttori di terreni e l'ammissibilità verrà valutata sulla base delle dichiarazioni fornite dal richiedente tramite autocertificazione. L'assegnazione delle recinzioni è disposta previo sopralluogo, tenendo conto di alcuni criteri di priorità, quali l’ammontare del danno subito nei due anni precedenti, grado di rischio, estensione dei terreni coltivati esposti al danno.
“Quanto fatto in questi anni da Regione e Provincia – commentano dall’assessorato provinciale alla programmazione faunistica - con la messa a punto di leggi e regolamenti su tutta la problematica della gestione del territorio, della fauna selvatica e gestione della caccia, può portare a risultati molto importanti, in materia di prevenzione, qualora lo sforzo di tutti i soggetti interessati, cacciatori, agricoltori, ambientalisti, ATC, soggetti gestori dei Parchi, Provincia, ecc. persegue lo stesso obiettivo”.
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