Riconsegnata la tratta nord della Fcu dopo lavori di potenziamento
PERUGIA - L'Umbria è in festa. Cinquantadue chilometri di ferrovia sistemati in meno di un anno, con il potenziamento dell'infrastruttura e l'innalzamento dei livelli di sicurezza, per un investimento di 45 milioni di euro: è stata ufficialmente riconsegnata la tratta tra Città di Castello, Umbertide e Ponte San Giovanni della Ferrovia centrale umbra. Dove sono stati eseguiti lavori di rifacimento dell'armamento e di ripristino di alcuni impianti tecnologici.
L'opera, realizzata in attuazione dell'intesa sottoscritta tra Regione, Rfi e Umbria Mobilitàè stata finanziata nell'ambito del Piano operativo sviluppo e Coesione (Fsc) infrastrutture 2014-2020.
Una ferrovia "che non aveva futuro ma che ora ha prospettive importanti" hanno sottolineato la presidente della Regione Catiuscia Marini insieme all'assessore Giuseppe Chianella. "Per la prima volta - ha detto Marini - può contare su interventi strutturali significativi seguendo standard di Rfi".
L'intervento dell'assessore Chianella: «Siamo Fiduciosi»
Occorre ricordare che questa amministrazione regionale sin dal suo insediamento giugno/luglio 2015 ipotizzò il trasferimento della gestione e quindi tecnicamente il trasferimento della concessione allora ed ancora oggi in capo ad Umbria Mobilità a RFI e questo nell’ottobre 2015-gennaio 2016.
Questa ipotesi traeva spunto sia dalle difficoltà della stessa azienda UM, sia perché l’infrastruttura FCU rappresentava e rappresenta per una ampia parte una chiusura dell’anello infrastrutturale Perugia/Terni e sia perché era evidente che necessitavano capacità tecniche nella gestione dell’infrastruttura ed interventi manutentivi che forse con le risorse a disposizione non era più possibile una gestione così come si era protratta per molti anni.
Iniziò quindi questo percorso nella primavera del 2016. Nel luglio del 2016 arriva, purtroppo, il disastro di Andria che modifica sostanzialmente il quadro generale e l’aver sottoposto, con il decreto del 5 agosto, le linee regionali interoperabili come FCU sotto l’egida di ANSF e sotto l’obbligo di interventi corposi negli aspetti che sovrintendono alla sicurezza ha cambiato ovviamente l’orizzonte; orizzonte perché vorrei dirlo sul quale noi eravamo già orientati.
Altro aspetto importante l’approvazione del PRT nel dicembre 2015 riconfermava FCU infrastruttura strategica nel panorama regionale. L’aver intercettato risorse importanti per interventi manutentivi nei fondi FSC ha permesso di disegnare una strategia che riteniamo fondamentale per le prospettive di FCU.
Diciamocelo FCU non avrebbe avuto un futuro, oggi FCU ha una prospettiva importante. L’infrastruttura da Città di Castello a PSG è stata rifatta sostanzialmente nuova e potrete vederla, aver individuato RFI come soggetto attuatore degli interventi sin da subito ha permesso di realizzare questi interventi in tempo record, ripeto in tempo record, abbiamo rifatto 50 chilometri di ferrovia in meno di un anno.
Certo i lavori non sono finiti quello che è stato fatto e che provengono dalla delibera Cipe del dicembre 2016 sono lavori finalizzati all’infrastruttura al rinnovo dell’armamento ad interventi su opere d’arte, altri lavori verranno fatti ma compatibili con la presenza di esercizio e tutto questo per portare gli standard tecnologici ai livelli dell’infrastruttura ferroviaria nazionale. Abbiamo scelto d’accordo con RFI l’installazione del sistema ERTMS che 6 un sistema di controllo più avanzato del SCMT. E ricordo anche i lavori che stiamo facendo su PSG S. Anna, non voglio sfuggire alla questione del segmento Città di Castello S. Sepolcro che nei programmi ho parlato con i sindaci e valuteremo appena superato questo empasse.
L’aver fatto poi un ampio percorso dal punto di vista amministrativo per il trasferimento della concessione ad RFI da una prospettiva a questa infrastruttura, prospettiva che non avrebbe avuto se non l’avessimo fatto, manca poco dobbiamo definire gli ultimi atti per il trasferimento stesso entro dicembre.
L’aver chiesto ed ottenuto dal governo Gentiloni, o dal ministro Del Rio, l’inserimento nel decreto dell’aprile 2018 della tratta PSG Terni come di “Interesse nazionale” ha chiuso il cerchio. Certo noi abbiamo chiesto tutta la tratta di 153 Km ma i criteri adottati sono stati per noi come per altri che i segmenti dichiarati chiudessero un cerchio infrastrutturale e solo PSG Terni chiude il cerchio appunto Terni Spoleto Foligno Perugia Todi Terni.
Questo è il quadro, quello che vedrete tra un po’ sono i lavori devo dire per averli visti in questi ultimi mesi molte volte eccezionali, questa è la strategia che la giunta regionale a cominciare dalla Presidente ha messo in campo che non è poco ma è molto è una strategia complessa che sconta una burocrazia del nostro paese con la quale dobbiamo farci i conti.
Io in questi ultimi giorni ho sentito tante parole dette da detrattori che parlano senza sapere quello che dicono, senza conoscere le questioni, senza conoscere le leggi, entrando in tecnicismi e sbagliando su quelli, solo per parlare male.
Abbiamo corso nei viaggi di collaudo tra Umbertide e PSG, a 80 KM 90 Km ma qualcuno da Roma per una situazione generale ha deciso che in questo momento dobbiamo viaggiare a 50 Km come accade però anche in altre regioni.
Avevamo programmato la riapertura come sapete 12 e 24 e solo venerdì in tarda serata abbiamo preso atto che Ansf vuole documentazione integrativa e solo all’esito di questa documentazione darà l’assenso. Siamo fiduciosi e non credo che qualche giorno 10 o 15 modifichi la vita considerando che nella tratta Città di Castello Umbertide è chiuso l’esercizio da tre anni mentre Umbertide PSG da una anno Credo che tutto quello che è stato fatto che è tanto, ripeto tanto. è state fatto nell’interesse della regione, dei cittadini, dei pendolari ma soprattutto ha dato un futuro a questa ferrovia che, possiamo dire senza ombra di esser smentiti, altrimenti non l’avrebbe più avuto.
Verini: “Era morente, ora ha un futuro”
"Ho partecipato stamattina a Città di Castello all'incontro dedicato alla ripartenza della Ferrovia Centrale Umbra. Io lo considero un giorno molto importante, non solo per l'Alta Valle del Tevere, ma per l'intera Umbria. Questa ferrovia era morente, forse perfino di più. Oggi ha un futuro che potrà dare risposte alle esigenze dei pendolari umbri, di tanti cittadini, e di turisti. E avrà un futuro anche legato al flusso Roma-Perugia, con particolare attenzione alle potenzialità turistiche. Questa rinascita della ferrovia è stata resa possibile da un grande impegno di squadra, che ha visto tutti tirare dalla stessa parte. Cito in primo luogo i comitati dei pendolari. Poi i sindaci altotiberini e la Regione Umbria, con un ruolo fondamentale della Presidente Marini e dell'Assessore Chianella. E ancora quello del Governo precedente e in particolare del Ministro Delrio e quello di RFI. Credo che anche il nostro contributo di parlamentari sia stato significativo. Continueremo a promuovere e sostenere ogni sforzo per il futuro della FCU, per un suo definitivo ammodernamento da Terni a Sansepolcro, per la prospettiva - certo non immediata ma da non abbandonare - di collegamento con Arezzo. Nel quadro di un impegno perché l'intera Umbria possa contare su una rete ferroviaria sempre più efficiente e adeguata".
È' quanto ha dichiarato invece, questa mattina a Città di Castello, il deputato Walter Verini.
Lega, falsa inaugurazione della Fcu
"Un copione che va in scena da decenni quello visto a Città di Castello: il Pd che si agghinda a festa per fare le solite passerelle mentre ai cittadini rimane solo il disagio per un servizio promesso e che, invece, non c'è". Ad intervenire su quella che definisce "la falsa inaugurazione della Fcu", sottolineandone "l'inutilità e la presa in giro nei confronti degli umbri", è la Lega con in suoi parlamentari e i due consiglieri regionali.
"La Giunta Marini è in tilt - affermano, in una nota - consapevole dell'enorme perdita di consensi cerca maldestramente di correre ai ripari, tirando fuori dal cilindro il vecchio metodo della sinistra per cui l'importante è apparire. Il solito fumo gettato negli occhi dei cittadini che, invece, necessitano di interventi mirati ed immediati non solo in termini di infrastrutture ma anche di sanità ed occupazione. Non vogliamo essere complici dell'ennesima recita del Pd, per questo nessun esponente della Lega ha partecipato alle celebrazioni di un treno fantasma".

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