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Umbria Jazz 2009, in programma a Perugia dal 10 al 19 luglio prossimo, ha scelto ancora una volta il filo conduttore dell'eclettismo. Stamani il suo presidente, Renzo Arbore, ha illustrato il cartellone completo che apre ai generi musicali più diversi. Si potranno ascoltare popolari songwriters (Paolo Conte, Burt Bacharach, James Taylor) e avanguardie estreme (Cecil Taylor e George Lewis con il progetto AACM); raffinato pop d'autore (Steely Dan, Simply Red) e ortodossia jazz (McCoy Tyner con Bill Frisell, il trio di Roy Haynes, Ahmad Jamal); standards evergreen (ben tre omaggi a Nat King Cole: George Benson con una grande orchestra d'archi, il crooner Allan Harris, Freddy Cole, il fratello del grande cantante) e musica Nera (BB King, Solomon Burke, Maceo Parker, John Scofield con il progetto New Orleans). Una sottolineatura per due incontri Italia-Stati Uniti con Wynton Marsalis-Francesco Cafiso (in pratica, il concerto per il Presidente Obama a Washington) e l'inedito duo di pianoforte Chick Corea-Stefano Bollani, e per la celebrazione della musica di Charles Mingus con la Mingus Dynasty e gli italiani Quintorigo, che a Mingus hanno dedicato un cd-omaggio. Ci saranno anche Richard Galliano, il vibrafonista Joe Locke, il trombettista Dave Douglas con un progetto che rilegge le brass band e, in qualità di resident artist, il duo voce-chitarra Tuck & Patti. Sempre molto ben rappresentato il jazz tricolore. Tra gli altri, Enrico Rava, Paolo Fresu, Gianluca Petrella, Enrico Pieranunzi, Renato Sellani, Danilo Rea, Gabriele Mirabassi, Flavio Boltro, Rosario Giuliani, Roberto Gatto più la curiosa ''intrusione'' di Gino Paoli, che con il jazz ha dimestichezza e feeling. I Funk Off saranno la marching band che percorrerà le vie principali del centro. E' ancora una volta un festival di grandi numeri, con circa 220 concerti (più della metà in piazza e gratuiti) e 500 musicisti. Gli organizzatori hanno anche calcolato che gli artisti che si esibiscono nel main stage dell'arena Santa Giuliana hanno vinto complessivamente ben 66 Grammy. Invariata la formula, che si riassume nello slogan: musica a tutte le ore del giorno nel centro storico di Perugia, con nove palchi, e nessuna concessione alla crisi. Non ci sono stati ridimensionamenti o tagli. A Umbria Jazz dicono che si è scelto così di lanciare un segnale di fiducia e usare ancora una volta il festival come strumento di promozione turistica dell'Umbria. L'edizione '09 del festival presenta anche alcuni aspetti che vanno oltre i significati musicali. Ci sarà un concerto dei Funk Off nel carcere di Capanne, per i detenuti, e arriveranno dal Kenya i Juakali drummers, un gruppo di 20 percussionisti, giovani e giovanissimi, che partecipano nella baraccopoli di di Kawanguare, a Nairobi, ad un workshop organizzato da Amref Italia e Dulcimer Foundation pour la Musique, all'interno del progetto ''Children in need'' che si occupa del recupero e reinserimento sociale dei ragazzi di strada. I ragazzi suoneranno all'aperto e parteciperanno a un seminario della Berklee di Boston (che come ogni anno tiene le clinics di Umbria Jazz) condotto da Giovanni Hidalgo e Horacio ''El Negro'' Hernandez. Umbria Jazz, infine, sta organizzando una iniziativa per l' Abruzzo. Condividi