PERUGIA - FCU, Ferrovia Centrale Umbra: non mi iscrivo fra le tifoserie, da stadio, dopo la “mancata riapertura”, della tratta Città di Castello-Umbertide-Ponte San Giovanni (rifacimento dell’armamento e impianti tecnologici), in attesa delle ultime autorizzazioni.

Vado alla sostanza. Le opere realizzate, e il quadro di accordo in concessione con RFI Rete Ferroviaria Italiana, sono “positive ma non sufficienti”. La FCU sente la necessità di ben altro progetto strategico. I 158 Km di linea, dal Nord al Sud dell’Umbria (includenti anche la connessione fra Perugia e Terni), avrebbero bisogno di essere trasformati in una vera “metropolitana leggera di superficie”, con il recupero e la valorizzazione di tutte le stazioni (quali poli socio culturali e di servizio) con nuovi convogli ferroviari, tipo tram treni, capaci di funzionare lungo le linee ferrate e nelle aree urbane (come avviene nelle principali città d’Europa).

In fondo l’Umbria, con 900.000 persone, è un “città diffusa” che deve avere una sua metropolitana con servizi ad elevata frequenza per essere realmente attrattiva (occorrono risorse fra 0,5 e 1 Miliardo di Euro da chiedere al Governo, nei fondi delle metropolitane, attraverso parlamentari e senatori eletti in Umbria).

Claudio Ricci

(Consigliere Regionale)

 

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