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Sulla proposta di legge per la costituzione della Fondazione “Museo regionale della resistenza” avanzata dal sottoscritto e dal consigliere Pavilio Lupini oltre un anno fa, spiace registrare l’atteggiamento dilatatorio e di chiusura dell’assessore regionale alla Cultura Silvano Rometti. Oggi infatti, durante la riunione della Prima Commissione Consiliare, Rometti si è caratterizzato per una totale chiusura verso la costituzione della Fondazione (da realizzarsi a Pietralunga), adducendo motivazioni di carattere economico che non sembrano giustificare tale atteggiamento. La Fondazione infatti si dovrà caratterizzare come un centro propulsivo per diffondere la conoscenza degli eventi del passato anche attraverso rassegne cinematografiche, spettacoli teatrali, eventi musicali e mostre fotografiche. Il Museo non sarà e non dovrà essere solo, dunque, una raccolta di costose “memorabilia”. La Regione Umbria, nel voler realizzare il Museo proprio nell’unica città umbra decorata al valor militare ed alla Resistenza, non vuole assumere il ruolo di guida, ma solo di promotore di una vasta convergenza del sistema delle istituzioni pubbliche. In particolare Comuni, Province, ma anche associazioni di partigiani, reduci, ex internati e organizzazioni sindacali. La costituzione del Museo assume infatti una particolare importanza in un quadro dove, negli ultimi anni, l’attenzione verso i musei storici e i luoghi di memoria non solo non si è attenuata, ma è andata invece aumentando in tutta Europa. Anche in Italia, a fronte dell’assenza di un museo centrale dedicato alla resistenza, si registrano una pluralità di esperienze come quelle realizzate in Toscana, Emilia Romagna e Piemonte. Perché l’Umbria dovrebbe dunque privarsene? Nonostante tale atteggiamento di chiusura rimango fiducioso per un felice esito della vicenda durante la prossima riunione della Commissione, fissata per il 10 giugno prossimo. Stefano Vinti Presidente gruppo consiliare Prc Condividi