TERNI - “Prefetto e dal capo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni forniscano chiarimenti definitivi sull’applicazione della ‘legge Severino’ sul Consiglio comunale, ben sapendo che l'origine di questo disastro è esclusivamente politica”. Questo l’auspicio espresso dal capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Assemblea legislativa, Andrea Liberati, che sull’argomento formula 10 domande pubbliche.

Per fare luce su quanto avvenuto, Liberati chiede: “Come mai la Prefettura ha impiegato mesi e mesi per applicare la ‘legge Severino’, quando altrove si procede anche prima delle elezioni o subito dopo, una volta nota la lista e/o l'esito elettorale? Perché si dà conto dello screening solo oggi, quasi tre mesi dopo le Amministrative, quando (basta anche qui una ricerchina on line) generalmente le Prefetture intervengono con ben altra tempestività? Perché, alla luce della delicatezza della situazione di Terni, la cui Amministrazione usciva da indagini e arresti, il Palazzo del Governo non ha celermente reso noto alcunché, contribuendo ad alterare così il risultato delle elezioni e favorendo di fatto un partito e una parte? Cosa è realmente accaduto alla Prefettura di Terni? Come e con quali tempi si è mossa la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni? Quali le corrispondenze registrate tra i poteri dello Stato? Si sono avuti problemi informatici? Chi sono gli altri eletti al Comune di Terni condannati penalmente? Chi sono coloro che, tra consiglieri e assessori, hanno procedimenti penali in corso? Oltre alla Severino, ci sono eletti che non rispettano il Codice di Autoregolamentazione, approvato nella scorsa Legislatura dalla Commissione Antimafia? E' normale che una città sfiancata da anni di mala gestione, subisca un'onta permanente, mentre pezzi dello Stato tirano solo oggi alcune rilevanti conclusioni?”. 

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