PERUGIA - “Davvero il forzista Raffaele Nevi è tanto sprovveduto da credere a quanto egli stesso scrive a proposito della ‘legge Severino’ e dei suoi effetti sul Consiglio comunale di Terni (https://goo.gl/TpGj2h(link is external) ). E davvero Nevi non ha mai svolto una ricerchina on line sui nomi dei suoi aspiranti consiglieri?”. Così il consigliere regionale del  M5S , Andrea Liberati, sulla vicenda riguardante il capogruppo di Forza Italia nel Consiglio comunale di Terni. Liberati evidenzia che “dopo gli arresti della consiliatura passata, Terni continua regolarmente ad 'andare sul nazionale', ma non certo per vicende qualificanti. La città è entrata da tempo in una spirale di crisi e sfiducia, legata alla pochezza culturale e morale delle sue classi dirigenti, animate esclusivamente da spirito di autoconservazione”. 

Per Liberati “il neodeputato Nevi e i suoi colleghi di segreteria politica hanno una responsabilità primaria: Google infatti attesta da anni la sussistenza di gravi controversie giudiziarie, quando non di pendenze vere e proprie, per più di un eletto locale di Forza Italia, incluso il primo espunto de jure in data odierna. E non parliamo certo di reati di opinione: facile cadere dal pero adesso. Purtroppo, per vincere le elezioni, alcuni partiti sono andati avanti alla ricerca forsennata dei voti, senza discernimento, senza (apparentemente) conoscere casellario giudiziale e carichi pendenti, quale che fosse il prezzo da far pagare, dopo, a una città già esausta, modello due ciriole alla ternana e via. L'Istituzione comunale resta così debole e ampiamente sotto attacco, non molto diversamente dal passato”. 

Per Andrea Liberati “è certo che si stanno allungando ombre su altri eletti di Forza Italia, così come su diversi partiti dell'Assemblea, nonché su taluni rappresentanti dell'Esecutivo. Ombre che minano anche la credibilità dello stesso taciturno sindaco, a capo di una città dall'immagine quasi strutturalmente lesa, con quel che ne consegue sul piano economico, sociale e culturale, a discapito delle famiglie e delle imprese locali. Se dunque dobbiamo assistere, come sembra, a una sorta di continuità (a)morale con la precedente Giunta Di Girolamo – conclude Liberati -, è bene che il primo cittadino lo dichiari immediatamente: noi ne prenderemo atto, adottando nuove e ancor più incisive contromisure a ogni livello”

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