stefano vinti nuovo.jpeg
"Il Piano salvaguarda, difende e valorizza la scelta pubblica della nostra sanità. La scelta si basa su una valutazione complessiva che fonda il suo essere sulla universalità delle prestazioni dei servizi per tutti i cittadini, qualunque sia il loro luogo di nascita e di residenza. Abbiamo sempre ritenuto imprescindibile la natura pubblica del servizio. Organismi internazionali della sanità mettono, del resto, il timbro sulla superiorità dell’efficacia e dell’efficienza della sanità pubblica rispetto a quella privata. La sanità dell’Umbria investe le proprie risorse, per circa il 95 per cento, sul pubblico. Si tratta di un preciso indirizzo e di un modello rispetto ad altre Regioni che, di fatto, evita il deficit della sanità. Le spinte dei Governi centrali consistono nella riduzione delle risorse e quindi ad indirizzare alcuni servizi verso La loro esternalizzazione. Forse si poteva fare la scelta di semplificare l’architettura del nostro sistema sanitario. Penso che saremo costretti a ritornare su questa semplificazione. Esiste ancora e perdura una differenziazione di classe nell'accesso ai servizi pubblici, malgrado sia sia operato per superarlo. Fondamentale è la prevenzione, non solo come tutela del diritto alla salute, ma per la sua promozione. Il potenziamento delle cure primarie, assieme alla promozione del diritto alla salute, è un elemento fondante del nostro modello sanitario. Priorità anche all’integrazione territoriale tra sanità e servizi sociali. Esistono comunque, in Umbria, alcune zone d’ombra rispetto al sostegno del diritto alla salute mentale e al modo con cui viene aggredita la piaga delle tossicodipendenze. Il Piano, su questo, enuncia nuove possibilità di intervento, ma parte da una vicenda quanto mai critica. Quindi, salute mentale, lotta alle tossicodipendenze, salute delle donne, riabilitazione, ma va anche coniugata la pianificazione della programmazione con interventi efficaci sulla popolazione anziana non autosufficiente, che, per le sue dimensioni, mette a rischio i livelli di reddito di migliaia di famiglie. Per questo motivo, l’obiettivo dei 2mila posti letto per l’assistenza residenziale, semiresidenziale e per la domiciliarietà dovranno essere esigibili in tempi brevi. Vanno anche aggredite le liste di attesa, a monte, contro il consumismo delle analisi. Per quanto riguarda l’odontoiatria, ricordo alla Giunta che un anno fa, quest’Aula ha approvato una legge per il potenziamento e per l’offerta pubblica relativa a questo settore, ma ad oggi questa legge non è stata ancora applicata. Per questo chiedo la rapida approvazione del regolamento della legge che potenzia l'odontoiatria pubblica, ma che è anche uno strumento per salvaguardare il reddito delle famiglie dei lavoratori, dei precari e dei pensionati". Condividi