di Nicola Bossi
I sondaggi elettorali della Swg ordinati dal Corriere dell'Umbria - l'unico quotidiano che nonostante la crisi continua ad investire sulle informazione da dare ai cittadini - smentiscono il romano Ministro Ronchi che parlava di fine delle regioni rosse e di sondaggi segreti a sostegno di questa tesi.
Il dossier Terni della Swg descrive un Di Girolamo che, partito in ritardo e con un Pd molto rissoso alle spalle, si sta attestando tra il 44,5 e il 48,5. Una buona percentuale ma che conferma un sentimento diffuso a Terni: "stavolta non è detto che si vince al primo turno". Il trend comunque è in crescita. Potrebbe invece avere la maggioranza al primo turno, la coalizione di centrosinistra che oscilla tra il 47 e il 51 per cento (esclusi i socialisti); e di fatto tira di più del candidato sindaco.
Stesso discorso Baldassare che non riscalda i cuori del centrodestra: fermo tra il 27,5-31.5 per cento mentre la coalizione oscilla tra il 29- 33 per cento. E con una Destra del candidato Procaccini che sorprendentemente tocca quota 6 per cento.
Chi invece va al di là delle preferenze di partito è il consigliere regionale Enrico Melasecche che con due liste di appoggio complessivamente al 7 per cento, lui da solo può contare su una popolarità tra il 10,5 -14.5 per cento. Qualcuno nel centrodestra potrebbe incominciare a pensare che il cavallo locale rischia di di tirare di più di quello purosangue ma cresciuto lontano.
Sia come sia fra i due candidati principali, Leopoldo Di Girolamo (44,5-48,5%) e Antonio Baldassarre (27,5-31,5%), la distanza è mediamente di 17 punti, il che rende arduo anche un rivoltamento di posizioni nel caso posibile di un ballottaggio. Per prevalere in questo caso Baldassarre dovrebbe assicurarsi il pieno dei voti che saranno andati a Melasecche e al candidato della Destra, Gianluca Procaccini, che viene dato al 4-6%, il che che ancora non gli potrebbero bastare. Per essere sicuro dovrebbe infatti aggiudicarsi anche una consistente parte dei suffragi che vengono attribuiti al deludente candidato della lista civila Terni Oltre, Leo Venturi (3,5-5,5%).
Chiudono la classifica dei candidati Nuccio Fava (lista civica Progetto Terni) con lo 0,5-1,5%, e Massimo Valigi (Lista Valigi) con lo 0,3-0,7%.
A Di Girolamo, al contrario, per superare la soglia del 50% basterà recuperare i punti che lo separano dalla percentuale totale che viene attribuita alla coalizione che lo sostiene e che, come abbiamo visto, viene data al 50-54%, escluso il 2-4% attribuito ad un Partito Socialista in calo rispetto al 5,8% del 2004, ma in decisa ripresa rispetto all'1,1% di un anno fa, quanto basta per assicurarsi comunque la maggioranza in Consiglio comunale, lasciando tutt'al più al centro destra la speranza di ripetere l'esperienza non proprio positiva dell'
anatra zoppa di Ciaurriana memoria.
Uno sforzo, dunque, quello di Leopoldo Di Girolamo infinitamente più lieve rispetto a quello che attende il suo più diretto avversario. In sostanza gli toccherà rimarginare la ferite prodotte dalla lotta intestina che si è svolta nel suo partito, il Pd, che forse anche per questo viene dato in consistente calo rispetto al 46,1% delle scorse politiche essendo ora stimato al 36-40%. Calo ancora più accentuato se il raffronto lo si fa invece con il 49,8% che Ds e Margherita misero insieme alle comunali del 2004.
Già che siamo in tema di coalizione di centro sinistra, oltre a considerare che l'Italia dei Valori (2-3%) non cresce, anzi, rispetto al 3,3% di un anno fa, converrà guardare ciò che si prospetta più a sinistra. In questo caso è senz'altro da considerare rilevante la previsione annunciata per la lista Prc-Pdci che è data al 6,5-8,5%, quando alle recenti politiche la lista arcobaleno, che compredeva anche i Verdi, aveva raccolto appena il 4,1%.
A questo segnale assai positivo per i comunisti, corrisponde invece la cocente delusione di chi comunista non è più. Ci riferiamo agli scissionisti vendoliani di Rifondazione Comunista che hanno animato son altri la lista Sinistra e Libertà che appare per quello che è: un evanescente ectoplasma che non riesce ad andare oltre allo 0,3-0,7%. Percentuali che porterebbero all'esclusione certa dal Consiglio Comunale. Un brutto risveglio da parte di chi sosteneva di rappresentare la nuova speranza per la sinistra italiana e al tempo stesso la conferma che a Terni la scissione ha riguardato solo ed esclusivamente una parte dell'apparato del partito che, evidentemente, aveva perso il contatto con la realtà e che si è dimostrata per quella che in effetti è: ovvero un insieme di generali senza alcun seguito fra la truppa.
Quanto al gradimento sull'operato della Giunta uscente, è stato positivo per il 58% degli interrogati, contro il 42% degli scontenti.
Gli indecisi sarebbero ancora il 27%, il 41% dei quali propenderebbero per il centro sinistra, contro il 23% del centro destra e il 10% del centro.
Infine la propensione di voto per fasce d'età che è nettamente a favore di Di Girolamo fra gli elettori più giovani (60% fra i 18-34enni) rispetto all'11% di Baldassarre e al 15% di Melasecche. Fra i 35-54enni sarebbe invece in vantaggio Baldassarre, mentre tornerebbe avanti il candidato del centro sinistra fra gli elettori più anziani (dai 55 anni in su).
Recent comments
12 years 10 weeks ago
12 years 10 weeks ago
12 years 10 weeks ago
12 years 10 weeks ago
12 years 10 weeks ago
12 years 10 weeks ago
12 years 10 weeks ago
12 years 10 weeks ago
12 years 10 weeks ago
12 years 10 weeks ago