Il Consiglio regionale ha iniziato i propri lavori con l’illustrazione della proposta di Piano sanitario regionale umbro 2009-2011 e le relazioni affidate ad Enzo Ronca per la maggioranza e a Franco Zaffini per le opposizioni. Subito dopo è iniziato il dibattito che, per effetto del contingentamento dei tempi (non più di 10 minuti per ogni intervento) concordato con i capigruppo dal Presidente dell’Assemblea Fabrizio Bracco, potrebbe terminare in tarda mattinata dopo l’intervento dell'assessore alla sanità e la replica dei due relatori. ''La natura universalistica'' del sistema sanitario umbro viene confermata dal nuovo piano di settore 2009-2011 in discussione stamani in consiglio regionale: lo ha ribadito il relatore di maggioranza, Enzo Ronca, nell'aula di Palazzo Cesaroni. Ronca ha insistito sulla ''umanizzazione dei servizi e sulla personalizzazione delle cure come principi ispiratori'' del sistema sanitario umbro. Il nuovo piano - ha spiegato Ronca - individua le scelte e le priorità fondamentali della sanità umbra ed ''assoggetta l'intero ciclo della programmazione strategica ed attuativa sanitaria alle procedure ed ai tempi previsti per gli atti di programmazione generale della Regione''. Piani aziendali locali e Dap regionale - ha precisato Ronca - saranno le basi attuative del nuovo piano. Particolare attenzione il piano la riserva alle cure intermedie per la gestione delle patologie croniche e l'assistenza all'anziano. ''Un suicidio programmatico, con un rimando sistematico alla programmazione territoriale e finanziaria del Dap regionale. Una serie interminabile di dichiarazioni di principio ed espressioni di buona volontà nelle oltre 400 pagine del piano. Si indica una sorta di 'paradiso' della sanità, ma non ci si dice come ci arriveremeo''. Così Franco Zaffini, relatore di opposizione stamani in consiglio regionale sul nuovo piano sanitario umbro. ''Non si indicano né modi, né tempi né risorse per realizzare gli obiettivi'', ha ribadito Zaffini, ribadendo che ''dal piano, con i rimandi ai piani territoriali e al Dap, in realtà non arriva nulla''. Per Zaffini, ''non viene indicata un'ottimizzazione delle risorse che passa per la razionalizzazione della rete dei servizi, a partire dagli ospedali, per i quali va chiarificato il ruolo''. Condividi