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CORCIANO - Per dare modo al pubblico di approfondire il tema della mostra Fili d'amore. Fuseruole di Deruta e ricami dell'Umbria nelle schede telefoniche Telecom Italia, allestita nella chiesa museo di San Francesco, è prevista una visita guidata gratuita giovedì 30 aprile alle ore 17: a guidarla è la curatrice stessa della mostra, Anna Lisa Piccioni; mentre il professor Giulio Busti, conservatore del Museo Regionale della Ceramica di Deruta, parlerà delle fuseruole (o fusaiole) in maiolica di Deruta come pegno d'amore umbro. Una sezione della mostra, infatti, è dedicata a "2000 anni di fuseruole in Umbria", piccole sfere che servivano per bilanciare il fuso nel lavoro di filatura sin dall’antichità, cambiano radicalmente nel corso dei secoli l’uso e la funzione. Reperti archeologici etruschi, manufatti in ceramica del XVI secolo, in legno di fine ottocento, in maiolica dei primi del Novecento applicate alle nappe di tende e cuscini fino ad arrivare alla fuseruola-gioello del XXI secolo. Quest’ultima, tra l'altro, realizzata da Le Antiche Fuseruole di Deruta, diventa un modo del tutto singolare di "indossare la storia", e ha vinto a Corciano, nel 2000, il concorso come souvenir tipico umbro. Non a caso proprio a Corciano esiste una via denominata "Via Fusaiola". Tappa centrale di questo percorso è proprio la fuseruola in maiolica di Deruta del XVI secolo, quando diventa una "coppa amatoria": sulla fascia centrale si trova impresso il nome della donna accompagnato dall'aggettivo "Bella" o un dolce pensiero d'amore. La stessa viene donata come pegno alla promessa sposa, accompagnata da fuso e rocca. Di questa bellissima tradizione delle "coppe amatorie" in maiolica di Deruta parlerà proprio il professor Busti nell'incontro del 30 aprile. Le fuseruole in maiolica di Deruta sono protagoniste, insieme ai ricami dell’Umbria, della serie di schede telefoniche da collezione Telecom Italia denominata “Fili d’amore” ed esposte nella mostra. Dimostrazioni di tessitura, ricamo e merletto sono previste il 30 aprile, il 1°maggio e il 3 maggio. Condividi