Carmine Calvanese Venerdì prossimo i sindacati Confederali festeggeranno in maniera “unitaria” la Festa dei lavoratori. Le Segreterie Nazionali di CGIL,CISL e UIL a seguito del tragico evento sismico registratosi nella provincia de l'Aquila hanno deciso di realizzare la Manifestazione nazionale del primo maggio a l'Aquila''. Le tre organizzazione, come ogni anno, hanno “sovvenzionato” sempre in modo “unitario” il concertone di Piazza San Giovanni, che vedrà, tra gli altri, quest’anno protagonista la rock star Vasco Rossi. Il primo maggio diventa così l’ultimo baluardo dell’unica sindacale. Infatti, le tre organizzazioni “unite” festeggiano i lavoratori e al tempo stesso divise li “colpiscono”. Questo è la realtà, dopo che il 15 aprile scorso Confindustria, CISL, UIL e UGL, hanno sottoscritto le intese applicative dei nuovi assetti contrattuali. Si è segnato così, con la non firma della CGIL, un precedente molto grave nel tentativo di isolare quello che è il primo e più rappresentativo sindacato in Italia. Con questo nuovo livello di contrattazione, è chiaro che il potere di mediazione dei sindacati per la difesa dei diritti dei lavoratori viene fortemente ridimensionato. L’intesa sulla contrattazione separata sottoscritta da CISL e UIL , a nostro parere, oltre la retorica e la manipolazione informativa, nulla ha a che fare con la situazione di crisi in cui versa il paese e che, soprattutto, non rappresenta sicuramente una prospettiva di avanzamento della contrattazione: questo è il problema fondamentale. Un accordo che, tra le altre cose, è stato raggiunto il 20 gennaio scorso, attraverso incontri a dir poco “massonici” nella residenza romana di Silvio Berlusconi, tra lo stesso “padrone di casa e d’Italia” e i leader “carbonari” di UIL, CISL oltre a UGL e Confindustria. Se questa e l’unita dei sindacati, ci chiediamo se ha ancora senso festeggiare il 1° maggio in “modo unitario”. Condividi