I Pionieri dell'esercito per rimuovere il residuato bellico a Terni
TERNI - Hanno realizzato a Norcia l'area collettiva per la popolazione colpita dal terremoto e alcune casette di Amatrice, ma anche rimosso le macerie del sisma: gli specialisti del sesto reggimento Pionieri del genio dell'esercito, di stanza a Roma, che rimuoveranno domenica la bomba d'aereo della seconda guerra mondiale emersa nella frazione ternana di Cesi.
Il disinnesco sarà eseguito da un team di esperti in condizioni di massima sicurezza e per questo - in un piano predisposto dalla prefettura di Terni - sarà evacuata una zona con un raggio di circa due chilometri, coinvolgendo diverse migliaia di persone.
Quella ritrovata a Cesi - ha appreso l'ANSA dall'esercito - è una bomba americana da 500 libbre e che contiene circa 130 chili di tritolo. E' un cosiddetto ordigno di "scopo generale" utilizzato per colpire ferrovie e fabbriche. Il residuato ha due spolette che domenica verranno rimosse dagli artificieri dell'esercito "da remoto", utilizzando cioè strumenti comandati a distanza.
Come informa al riguardo il Comune, l’inizio dell’evacuazione, prevista alle ore 6, riguarderà ben 11.331 residenti nel raggio di sicurezza che dal punto di ritrovamento della bomba, nei paraggi della stazione di Cesi, si estende per un chilometro e 800 metri. Un provvedimento preso dalla prefettura di Terni, con apposita ordinanza, per consentire nella più assoluta sicurezza il disinnesco dell'ordigno bellico, operazioni che presumibilmente termineranno nel tardo pomeriggio, in un orario che sarà comunicato ai cittadini.
Per ulteriori informazioni è attivo l'Urp del Comune di Terni tel. 0744432201 e del centralino della Polizia Municipale 0744426000. La popolazione interessata alla messa in sicurezza dell'area sarà anche informata tramite la presenza sul territorio della Protezione Civile Comunale, dei volontari di Protezione Civile e della Polizia Municipale. Dalla sera del ritrovamento della bomba, è già attiva una prima zona di sicurezza che ha un raggio di 381 metri. Zona che domenica sarà ampliata fino a un chilometro e 800.
Attivazione Coc. Per coordinare tutti gli interventi in corso per fronteggiare l’emergenza scaturita dal ritrovamento di un residuato bellico nelle adiacenze della stazione ferroviaria di Cesi, nell’intersecazione tra via della Ferrovia e strada di Mazzamorello, è stato attivato il Centro operativo comunale, che vede la presenza di tutti i tecnici della Protezione Civile e della sicurezza, e il coordinamento del sindaco Leonardo Latini.
Il Coc ha fatto il punto della situazione in merito alle persone che hanno dovuto lasciare la propria abitazione in un raggio di 381 metri. I provvedimenti contenuti nell'ordinanza firmata ieri dal vicesindaco Andrea Giuli al momento interessano 355 persone, la quasi totalità delle quali ha trovato sistemazione propria, mentre 11 persone hanno pernottato all’interno del Palatennistavolo appositamente allestito. Gli uffici comunali della Protezione Civile stanno facendo un censimento di eventuale esigenze delle persone interessate a questa prima fase dell’emergenza che durerà fino al disinnesco dell’ordigno.
“La situazione è sotto controllo e l’intera area - dichiara il sindaco Leonardo Latini - è posta in sicurezza in quanto si è provveduto all’allontanamento dei residenti, ringrazio i cittadini per la collaborazione e la comprensione. Si tratta di una emergenza rilevante in quanto l’ordigno rinvenuto è un residuato di particolare potenza che attualmente si trova in condizioni di possibile innesco. L’emergenza è destinata a durare fino alla neutralizzazione dell’ordigno. Particolarmente importante sarà la giornata delle operazioni di disinnesco, che andrà ad interessare un numero consistente di persone, anche perché ci troviamo in un’area, quella di Borgo Rivo, tra le più popolate della Regione.
Tutte le decisioni, sulla individuazione della giornata delle operazioni, sull’ampiezza del raggio di sicurezza, sul numero dei cittadini interessati, verranno prese nella riunione di oggi, alle 18 in Prefettura. Da parte nostra chiederemo l’assistenza migliore per la cittadinanza, anche attraverso l’utilizzo dell’Esercito in funzione di presidio della zona. Sarà anche compito dell’Amministrazione Comunale informare i cittadini su quanto verrà stabilito. Il Comune poi, predisporrà, insieme alla Protezione civile regionale, tutte le misure a sostegno della popolazione, al fine di contenere quanto più possibile i disagi. Per quanto riguarda l’aspetto dell’assistenza sanitaria ai residenti che vivono situazioni delicate, per patologie in corso o per l’età avanzata, è al lavoro la Asl2 che interverrà con propri strumenti e strutture”.
Attualmente l’area di sicurezza è delimitata tramite 15 punti di controllo con l’utilizzo complessivo di 76 volontari della protezione civile e l’impiego di sei pattuglie diurne e di 2 pattuglie notturne della Polizia Municipale.
Riunione prefettura. Nel tardo pomeriggio di mercoledì in prefettura si è tenuta una riunione alla quale, oltre a tutte le autorità e ai tecnici del tavolo delle emergenze, ha preso parte il sindaco di Terni Leonardo Latini.
Il prefetto Paolo De Biagi ha firmato un’ordinanza con la quale disciplinerà tutte le operazioni di evacuazione, con inizio alle sei del mattino, della popolazione e di messa in sicurezza dell’area per un raggio di un chilometro e 800 metri dal punto di ritrovamento.
Le operazioni di disinnesco termineranno presumibilmente entro il tardo pomeriggio. Fino a domenica sarà mantenuta quindi l’ordinanza che istituiva una zona di rispetto di 381 metri, che poi sarà ampliata fino al raggiungimento di un chilometro e 800 metri di raggio. La distanza è stata indicata come indispensabile, ai fini della piena sicurezza dei cittadini, dagli ufficiali del 6° reggimento genio pionieri, corpo che procederà alle operazioni di disinnesco.

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