Le dimissioni della Segretaria del Pd ternano rappresentano finalmente uno spartiacque cruciale per la vita ed il futuro della Sinistra a Terni. In questo ultimo anno, tante persone si sono allontanate dal Partito Democratico; ora, si ha la possibilità di ricostruire, qualora ci sarà un risveglio collettivo. L’analisi politica raccontata dalla ex Segretaria, delinea una situazione locale e nazionale corretta, una situazione dove il Pd e complessivamente la Sinistra, non riescono più a rappresentare i bisogni e le esigenze dei cittadini per innumerevoli motivi che nascono ben al di fuori del nostro Paese. Il mondo ed i suoi problemi sono cambiati e ritengo che se la Sinistra non troverà una nuova formula per contrastare le disuguaglianze, i contrasti sociali tra poveri, l’insicurezza nel lavoro e nella vita quotidiana, ogni sforzo sarà inutile. Come ritrovare unità? Questo dibattito non può limitarsi a spiegare la sconfitta del Pd con “contrasti interni” e “posizionamenti personali”, l’analisi appare quanto meno superficiale, anche se in parte veritiera. Il Pd ha completamente snaturato la sua politica e, dal nazionale a scendere, non è stato diverso. L’idea renziana del non confronto, delle decisioni prese velocemente evitando di consumare passaggi politici fondamentali, l’arroganza di chi non vuole ascoltare, questi sono elementi che hanno accelerato la sconfitta. Gli errori amministrativi delle giunte precedenti, in un contesto nazionale difficile, ovviamente, sono stati decisivi. Il nodo politico, però, non è soltanto vincere un congresso con i numeri, il nodo politico è avere consenso, autorevolezza e capacità riconosciute da una comunità, che quando si sgretola e quando chiede a gran voce un cambio nella dirigenza, va rispettata, come è stato fatto, anche se a mio avviso in modo tardivo, dalla ex Segretaria con le sue dimissioni; ma soprattutto, andrebbe fatta un sana autocritica, elemento totalmente assente nell’analisi della Giovannelli. Sul passaggio riferibile alle classi dirigenti del passato e ai suoi rappresentanti istituzionali, vorrei ad esempio ricordare che con la Segreteria Delli Guanti, il Pd vinse le tornate elettorali amministrative e regionali e che, in seguito, sotto la guida Monti, la segreteria ha riordinato i conti del partito, riuscendo anche a reggere il contesto drammatico del Comune. Sono entrata nel Pd 9 anni fa e mai avevo sentito un disagio così diffuso rispetto al proprio Segretario. Quindi, se è vero che le responsabilità sono di tutti, è anche vero che dare responsabilità solo agli altri conferma la giusta decisione di un passo indietro per farne due avanti. Credo che solo a partire dalla rinascita del Pd, la Sinistra possa avere qualche probabilità di tornare ad essere forte e credibile, evitando elitarismo e aprendosi ai mondi e alle persone, molte deluse, che vogliono, insieme, tornare ad essere un modello di utilità sociale.
di Valeria Masiello
ex consigliere comunale Pd
 

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