di Valeria Masiello.

Con l'elezione del nuovo presidente del consiglio a Terni, si avvia concretamente la nuova era della politica ternana, sotto la guida del Sindaco Latini. Una nuova era sotto molti profili politici, sociali, economici. La sinistra, forza politica egemone dal dopoguerra a Terni come in un Umbria, perde una delle sue roccaforti, segnando un passo storico per il futuro. Ora, congratulandomi con la nuova giunta e il neo presidente eletto, auspico fortemente e nonostante le incompatibili divergenze ideologiche, che l'amministrazione comunale sappia gestire al meglio i fondi che la vecchia gestione è riuscita ad ottenere, che sappia però anche consegnare una visione della città per il prossimo futuro sotto il profilo dello sviluppo economico e sociale avviando una fase di intesa e collaborazione con le parti sociali e le istanze dei cittadini. D'altro canto, é auspicabile che la minoranza sia impegnata in una opposizione serrata e costruttiva sui contenuti, non più sullo strenuante ostruzionismo caratterizzato dalla scorsa legislatura, durante la quale, alle critiche giuste, più spesso si è alternata una totale impossibilità a lavorare. I cittadini, infatti, non hanno scelto né la vecchia gestione ormai al collasso, né la nuova politica urlata del no a prescindere. Il bene di Terni vada oltre gli schieramenti politici, in un percorso virtuoso e leale. La Sinistra ritrovi le sue parole, i suoi valori, superando vecchi retaggi, personalismi e aprendo una nuova fase di dialogo che conduca alla condivisione di un progetto comune, non più uniti sulle divisioni, ma uniti negli obiettivi. Il più grande partito del centro sinistra, il Pd, sembra ancora essere nell'empasse di una sconfitta prima politica e poi elettorale, incapace di connettersi con le persone e di ripensarsi, impedendo una ricostruzione quanto mai necessaria. Ora più che mai, è improrogabile tornare comunità e non chiudersi nell'isolamento della delusione e del qualunquismo.

Condividi