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FOLIGNO - Se il sondaggio SWG corrisponde al vero, il candidato sindaco di Foligno del centro sinistra, Nando Mismetti, può dormire sonni tranquilli: viene dato al 48-52%, con una forbice a cavallo, quindi, della promozione diretta e che combacia perfettamente con quella assegnata alla coalizione che lo sostiene. Ma ciò che più conta è il forte distacco che infliggerebbe al suo più diretto avversario, il prof. Daniele Mantucci, che corre per il centro destra, al quale vengono assegnati il 28-32% dei suffragi, in questo caso qualcosina in meno rispetto all'area politica che lo sostiene (29,5-33,5). Esattamente 20 punti in meno, difficilmente recuperabili anche se si dovesse ricorrere al secondo turno. Questo perché anche se gli riuscisse di fare il pieno dei voti assegnati al terzo incomodo, il candidato dell'Udc Massino Metelli, dato al 7,5%-11,5%, non ne otterrebbe a sufficienza. Dovrebbe recuperare interamante anche quelli degli altri candidati minori: Stefania Filipponi (Lista Civica Impegno Civile) 3-5%; Giuseppe Cecchetto (Lega Nord) 2,5-4,5%; Alessandro Porcu (Lista Civica per il bene di Foligno) 1-2%. A Mismetti, attuale vice sindaco della città, fa evidentemente bene il giudizio largamente positivo (73%) espresso dagli elettori folignati sull'operato della Giunta uscente, ma non altrettanto può dirsi per il suo partito, il Pd, che uscirebbe invece fortemente ridimensionato dalle urne: gli viene assegnata una stima fra il 28 e il 32%, roba da impallidire rispetto al 41% guadagnato appena un anno fa alle politiche ed ancor più al 47,4% delle precedenti amministrative. Tutto il contrario rispetto a Rifondazione Comunista che vedendosi assegnare un 7-9%, non solo recupererebbe alla grande rispetto alla debacle della Lista Arcobaleno di appena un anno fa (3,1%), ma potrebbe andare perfino oltre il 7,2% del 2004, quando non aveva subito alcuna scissione. Una tegola in testa proprio agli scissionisti vendoliani che con l'1-3% loro assegnato richierebbero addirittura di rimanere esclusi dal prossimo Consiglio comunale. Crescerebbe, invece, ma non più di tanto, l'Idv, che dal 3,5% del 2008, passerebbe al 3,5-5,5%. Alterno, infine, il risultato del Partito Socialista che, con il 3-5% farebbe assai meglio dello 0,9% del 2008, ma non del 2004 quando aveva ottenuto il 6,3%. Nel centro destra il Pdl, con il 29-33%, uscirebbe ridimensionasto rispetto al 36,4% delle politiche. In questo caso gli indecisi, che sarebbero il 20% del totale, preponderebbero un po' più per il centro destra rispetto al centro sinistra (34% contro 30%). Infine, la propensione al voto per classi di età che vede Mismetti in costante vantaggio. Si riduce al minimo fra i 55-64enni (43% contro 41%) e si dilata fortemente fra i più giovani 18-34enni (55% contro 21%). Condividi