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Se Berlusconi crede di ‘evitare’ i no global facendo il G8 a L’Aquila, si sbaglia completamente. Il presidente del consiglio dovrebbe aver la cura di informarsi meglio in merito. I vituperati no global, infatti, sono già a L’Aquila in forze dal primo giorno successivo al sisma per portare la loro solidarietà attiva. Decine di giovani si sono messi in movimento attraverso le Brigate di solidarietà attiva, stanziatesi in località Tempera, con un campo nella zona di San Biagio e successivamente un altro a Camarda. Qui le brigate hanno realizzato magazzini e cucine da campo, che già dal 6 aprile hanno cominciato a fornire 1.500 pasti caldi a giorno, e ancora di più nei giorni successivi. Con le brigate i giovani no global hanno portato nella zona due psicologi e realizzato l’allestimento di spazi ricreativi con tv e internet point per giovani e meno giovani, un servizio docce e di lavanderia, un asilo popolare, una rete di rifornimento a domicilio per gli sfollati non sistemati nei campi, un parrucchiere. I no global, dunque, Berlusconi e il G8 li troveranno nelle zone terremotate dove sono sin dal primo giorno al fianco delle popolazioni, con cui hanno stabilito un legame di solidarietà attiva e sincera di amicizia. Quella solidarietà che rappresenta il modo di concepire la società e il futuro del movimento no global, all’opposto della propaganda e la cinica mercificazione speculativa propugnata dal premier”. Condividi