Carmine Calvanese
Ieri mattina un pullman di manifestanti, partito da Napoli e diretto al controvertice G8 ambiente di Siracusa, appena sbarcato al porto di Messina e’ stato fermato dalle forze di polizia.
Gli agenti hanno fermato i ragazzi, tra cui un gruppo di giovani comunisti, con la pretesa di identificare e perquisire tutti i passeggeri del bus.
Questo episodio è a dir poco raccapricciante, il governo ancora una volta ha mostrato la sua faccia neofascista di stampo repressivo, cercando di perpetrare ai danni dei manifestanti una vera e propria schedatura politica.
I manifestanti hanno mostrato il muso duro e si sono rifiutati categoricamente di esibire qualsivoglia forma di documento. A questo rifiuto gli “agenti governativi” hanno risposto con ulteriori provocazioni e hanno perquisito il mezzo di trasporto. Solo dopo quest’ultimo abuso i dimostranti hanno potuto riprendere il loro viaggio verso Siracusa.
I fatti di ieri, si collocano in un quadro più ampio che ha lo scopo di sopprimere e reprimere qualsiasi forma di dissenso, dal diritto di sciopero a quello di manifestazione. In poche parole dopo essersi sbarazzato dell’opposizione parlamentare, il governo vuole ora eliminare anche quella extra-parlamentare.
Netta presa di posizione del PRC che ha definito l’accaduto come un “episodio molto grave, alla vigilia di una delle scadenze italiane del G8, poiché tende ad incrementare una politica di repressione di ogni minima forma di dissenso sociale e politico”.
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