di Erasmo Palazzotto.

La scelta del presidente Mattarella non la condivido, ma è pienamente legittima e rientra tra le prerogative che la Costituzione gli attribuisce.
Gli attacchi che stanno arrivando dalla Lega e dal M5S al Presidente della Repubblica alimentano un clima politico che delegittima le istituzioni e mette a repentaglio la tenuta stessa della nostra democrazia.
Mi pare evidente che soprattutto la Lega aveva questo risultato tra i suoi obiettivi, per massimizzare il consenso e proporre alla fine di questo scontro una modifica degli equilibri politici tra i poteri dello stato.
Se così non fosse stato avrebbero potuto cambiare il ministro dell’economia e dare vita ad un governo che realizzasse il programma su cui Lega e 5s avevano costruito l’alleanza.
Ma questo non mi impedisce di vedere che le ragioni per cui Mattarella ha esercitato le sue prerogative pongono una questione politica non di poco conto: l’attuale assetto di governance economica riduce enormemente gli spazi di democrazia. Se le agenzie di rating contano di più della rappresentanza politica dei cittadini italiani c’è un problema che va affrontato e riguarda non tanto la sovranità nazionale, quanto la qualità della nostra democrazia.
Io voglio difendere la nostra democrazia da una destra nazionalista e liberista che propone una svolta autoritaria sul terreno dei diritti e sugli equilibri tra i poteri dello stato come da chi pensa di limitarla sul piano sostanziale e formale rendendola subalterna ai mercati finanziari.
Ed è per questo che non mi avrete tra gli ultras dell’una e dell’altra parte. La Sinistra dovrebbe partire da qui, dal coraggio di difendere le istituzioni democratiche anche quando questo sembra non produrre consenso e di proporsi come alternativa a questo modello economico e all’attuale assetto istituzionale di un’Europa che ha messo al centro gli interessi della finanza al posto di quelli dei suoi cittadini.

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