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PERUGIA - Si è tenuta il 20 aprile scorso, presso la CGIL Regionale, una riunione convocata dalla Funzione Pubblica Provinciale di Perugia, alla quale hanno preso parte Serena Moriondo, segretaria regionale Cgil e i responsabili sindacali del comparto Enti Locali e della Cooperazione Sociale, nella quale si è discusso della proposta del nuovo piano sociale 2009-2011. L’assemblea, pur riconoscendo lo sforzo di innovazione proposto dall’atto di riorganizzazione del welfare locale, ha espresso alcune perplessità sia per quanto riguarda il modello gestionale e organizzativo individuato quale innovazione per garantire livelli di omogeneità di intervento, sia sulla questione delle nuove professionalità formulate, che, infine, relativamente al tema più ampio della salvaguardia della centralità della gestione pubblica dei servizi sociali. In particolare, rispetto al modello organizzativo e quindi all’attivazione degli ATI, permangono delle perplessità sia sulla modalità di trasferimento delle attuali competenze dagli enti locali al nuovo soggetto istituzionale, sia per quanto riguarda l’assegnazione funzionale del personale interessato, essendo prevista nel piano l’allocazione organizzativa obbligatoria, senza alcuna contrattazione preventiva che stabilisca eventuali criteri di mobilità in linea con quanto previsto dalle normative contrattuali vigenti. Perplessità sono state espresse anche relativamente all’utilizzo di personale precario che dovrebbe essere allocato a livello sovra-comunale senza alcun percorso di stabilizzazione. L’assemblea inoltre, ha rigettato l’ipotesi di attivazione a livello regionale di una nuova figura professionale quale l’OSE (Operatore Socio Educativo), che non ha alcun riferimento con i contratti nazionali di lavoro esistenti, così come si ritiene assolutamente errata la possibilità di affidare alla figura dell’assistente familiare (peraltro già contrattualizzata in apposito contratto collettivo nazionale di lavoro) mansioni come quelle infermieristiche, attualmente non ricomprese nel profilo professionale esistente. La Funzione pubblica CGIL Provinciale di Perugia, nel ribadire come ineluttabile la centralità del pubblico nella programmazione, progettazione, coordinamento e controllo dei servizi alla persona, si adopererà affinché siano attivati quanto prima specifici incontri con l’assessore alle Politiche Sociali della Regione Umbria, sulle questioni sopra evidenziate per cercare di rimuovere le criticità ora presenti nella proposta del nuovo piano sociale e per rafforzare il sistema delle relazioni sindacali, soprattutto per quanto riguarda la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici interessate, capitolo questo del tutto inesistente. Condividi