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di Eugenio Pierucci Negli ultimi giorni c'è stata quasi una gara per rassicurarci che ormai il peggio era passato. C'è mancato poche che qualcuno non giurasse che la crisi economia sia ormai abbondantemente alle nostre spalle e che un nuovo miracolo economico fosse di fronte a noi. Ultimo, in ordine di tempo, fra tanti inaguaribili maghi dei pronostici facili, il nostro ministro del Tesoro Tremonti, quello che anche in passato si era sbracciato più di ogni altro per dirci che lui aveva previsto tutto quello che ci sarebbe piovuti addosso, senza poi spiegarci che cosa. Proprio ieri si era aggiunto al coro di quanti nel governo (ma non solo, vedasi anche Bankitalia) andavano ripetendo che si avvertivano chiari i primi sintomi di ripresa, il tutto ad onore e gloria del premier che ci aveva in un batter d'occhio riportato sulla giusta via, e tutto sommato senza spendere molto, assai meno degli altri leader mondiali. Invece non è così ed a risvegliarci del bel sogno per riportarci con i piedi ben piantati in terra, ci ha pensato oggi il Fondo Monetario Internazionale avvertendoci che questa che ancora ci affligge è "la maggiore crisi finanziaria dalla Grande Depressioné" e che quest'anno la crisi del pianeta si contrarrà dell'1,3%, il che vuol dire che siamo in presenza della peggiore recessione dal Secondo Dopoguerra e che per tornare a rivedere un po' di luce ci toccherà attendere il 2010, quando il pil globale tornerà a crescere dell'1,9%. L'Fmi ha dunque rivisto al ribasso le sue precedenti previsioni: in gennaio aveva previsto per l'economia mondiale una crescita dello 0,5% nel 2009 e del 3% nel 2010. Invece le economie avanzate arretreranno quest'anno del 3,8% (in gennaio era stato stimato un -2,0%), contro un +1,6% di quelle emergenti (per le quali si prevedeva all'inizio dell'anno un aumento del 3,3%). Il pil 2010 delle economie avanzate resterà invariato (+1,1% la previsione di gennaio) mentre quelle emergenti e in via di sviluppo si espanderanno del 4% (+5% in gennaio). E, malgrado bacchetta magica Berlusconi, per l'Italia andrà ancora peggio perché se il nostro pil si contrarra' quest'anno del 4,4%, questo processo proseguirà anche nel 2010 con un ulteriore - 0,4%. Dal World Economic Outlook del Fondo Mondiale Internazionale emerge una riduzione delle previsioni di crescita per l'Italia: in gennaio, infatti, il Fondo aveva stimato un -2,1% per il 2009 e un -0,1% nel 2010. La disoccupazione si attestera' all'8,9% quest'anno e al 10,5% il prossimo, mentre i prezzi al consumo saliranno dello 0,7% e dello 0,6% rispettivamente nel 2009 e nel 2010. Il debito italiano si attestera' quest'anno al 115,3% del pil, mentre nel 2010 risultera' pari al 121,1%. Il debito netto 2009 sara' al 111,9% e nel 2010 al 117,5%. Come si vede un incremento spaventoso e poco importa che in termini percentuali il debito di altri Paesi, come la Germania ad esempio, si prevede che possano crescere ancora di più, perché intanto questo non hanno sulle spalle il pesante fardello che noi da secoli siano costretti a sopportare ed anche un solo punto in più di percentuale si traduce per noi in milioni e milioni di euro di interessi che dovremo pagare. E negli altri Paesi più sviluppati come andrà? Ecco riassunte le previsioni del Fmi: -2,8% PIL USA 2009, PREZZI NEGATIVI, DISOCCUPAZIONE 8,9% Il Fondo Monetario Internazionale taglia le stime di crescita per gli Usa: il pil dell'Azienda America si contrarra' quest'anno del 2,8% contro il -1,6% previsto in gennaio. Nel 2010 la crescita risultera' invariata (+1,6% in gennaio). I prezzi al consumo subiranno nel 2009 una variazione negativa pari allo 0,9%, mentre nel 2010 risulteranno pari al -0,1%. La disoccupazione quest'anno - in base ai dati contenuti nel World Economic Outlook - si attestera' all'8,9% per salire nel 2010 al 10,1%. L'economia giapponese nel 2009 scendera' del 6,2% per poi segnare il prossimo anno un aumento dello 0,5%: le precedenti stime prevedevano quest'anno una contrazione del 2,6%, mentre per il prossimo un aumento dello 0,6%. La Russia si contrarra' nel 2009 del 6% per poi salire dello 0,5% nel 2010 (-0,7% e +1,3% le precedenti stime), mentre l'economia cinese si espandera' quest'anno del 6,5% e il prossimo del 7,5% (+6,7 e +8,0% le stime precedenti). PIL EUROLANDIA -4,2% IN 2009,IRLANDA -8%, GERMANIA -5,6% Il pil di Eurolandia si contrarra' nel 2009 del 4,2% (-2,0% stime gennaio), mentre nel 2010 il calo risultera' pari allo 0,4% (+0,2% le previsioni di gennaio). Lo prevede il Fondo Monetario Internazionale nel World Economic Outlook, nel quale stima un tasso di disoccupazione per l'area euro del 10,1% quest'anno e dell'11,5% il prossimo. I prezzi al consumo saliranno dello 0,4% nel 2009 e dello 0,6% nel 2010. La maglia nera fra le economie di Eurolandia spetta all'Irlanda, il cui pil si contrarra' nel 2009 dell'8% e nel 2010 del 3%. Il pil tedesco invece calera' quest'anno del 5,6% (-1,0% nel 2010), mentre quello finlandese del 5,2% (-1,2% nel 2010). Al di fuori dei confini europei, il Regno Unito subira' una contrazione del pil 4,1% quest'anno e dello 0,4% il prossimo. Condividi