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Maggioranza a favore, Pdl contrario, Udc astenuto sulla legge di riforma statutaria in due articoli che riforma lo statuto dell'Umbria facendo diminuire il numero previsto dei consiglieri da 36 a 30 (più il presidente della giunta) e stabilendo ad un massimo di 8 gli assessori. Il consiglio regionale ha votato in tarda mattinata il provvedimento, dopo un dibattito che, cominciato ieri pomeriggio alle 15, ha registrato 34 interventi. Prima del voto finale, è stato respinto a maggioranza (18 contrari, 8 favorevoli, Udc astenuto) un ordine del giorno del Pdl contenente indicazioni riguardo alla futura legge elettorale regionale. Di seguito riportiamo il testo degli interventi di alcuni consiglieri di maggioranza e di minoranza. FRANCO ZAFFINI (PDL) Il voto contrario del Pdl in consiglio regionale sulla legge di riforma statutaria approvata oggi ''è motivato dall'indisponibilità della maggioranza a valutare forme di collaborazione con l'opposizione in una materia come quella della legge elettorale che dovrebbe essere condivisa. Il centro sinistra con questo comportamento - ha ribadito Zaffini - dimostra invece di piegare le regole alle esigenze della coalizione. Ma la politica di parte non si può applicare al tema delle regole. Non si può, come vuole fare questa maggioranza, pensare ad una legge elettorale che porti ad undici consiglieri il divario tra i due schieramenti contrapposti: è un meccanismo che serve soltanto a tenere insieme questa maggioranza indecente ed impresentabile''. STEFANO VINTI (PRC) ''In questo dibattito consiliare il Pdl non ha fatto altro che una sceneggiata, chiedendo solo strumentalmente di ridurre il numero dei consiglieri, e lo dimostra con il suo voto finale contrario all'intera legge di riforma statutaria''. Vinti ha comunque auspicato ''che si arrivi ad un punto di sintesi sulla legge elettorale, evitando sceneggiate e senza gridare a scandali che non ci sono''. GIANLUCA ROSSI (PD) ''E' il voto finale sulla legge di riforma statutaria a sancire chi, come il centro sinistra, è veramente favorevole a ridurre i costi della politica, e chi, come il Pdl, ha trattato la materia in modo del tutto strumentale. Il Pdl ha commesso un altro errore nel collegare il dibattito sullo statuto con la futura legge elettorale sulla quale il dialogo è tuttora aperto. Chi ha messo nero su bianco in anticipo riguardo a questa materia è stato proprio il Pdl, con il suo ordine del giorno''. Secondo Rossi, ''anche in questo frangente la maggioranza ha dimostrato invece grande coesione ed assonanza con il comune sentire dell'opinione pubblica umbra''. Condividi