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di Daniele Bovi Se il battesimo ufficiale della lista per le europee che unisce Prc, Pdci, Socialismo 2000 e Consumatori uniti c'è stato sabato scorso a Roma, questa mattina a Perugia invece è stato lo stesso Cesare Salvi, pezzo da novanta della politica nostrana e coordinatore di Socialismo 2000, a tenere una conferenza stampa nella quale ha illustrato i motivi della sua adesione. Seduti con lui al tavolo anche Franco Calistri (esponente di Socialismo 2000) e Maria Rosaria Marella, docente di Diritto privato all'Università di Perugia e candidata nella circoscrizione Centro con la lista anticapitalista. Lo spirito unitario torna spesso nel discorso di Salvi, che prende come modello politico quello della Linke tedesca: “Socialismo 2000 – dice – ha perseguito sempre, fin dalla sua fondazione, l'unità della sinistyra. Unità che deve avvenire con il rispetto delle culture sul modello della Linke tedesca”. Ma non c'è solo lo spirito unitario. Il convitato di pietra è sempre lui, Berlusconi: “Ci siamo impegnati – ha detto – perché ci fosse una lista di tutta la sinistra. Ora, di fronte al berlusconismo imperante e alle incertezze del Pd ho creduto giusto dare questo tipo di contributo”. Se a qualcuno, a più di uno per la verità, l'adesione del socialista Salvi ad una lista di comunisti è parsa quantomeno cosa strana, lui indica tre ragioni per cui questo progetto gli è sembrato cosa buona e giusta: “La prima ragione riguarda da vicino la crisi del capitalismo, di fronte alla quale ci vuole un'altra Europa. Un'Europa democratica e dei popoli che sappia dare risposte concrete. La seconda ragione è lo spirito unitario che da sempre ha caratterizzato Socialismo 2000 e di cui parlavo prima. La terza, invece, riguarda quella che sinteticamente chiamerò questione morale. Avere alleanze di centrosinistra in giro per i territori è importante, e ho visto che qui in Umbria si no fatti buoni accordi. In certi casi però è necessaria autonomia se viene registrata una certa ambiguità delle amministrazioni. Mi riferisco, ad esempio, al collegamento tra politica e affari. Alla politica – dice – bisogna dare un segnale di rinnovamento forte”. L'ultima stoccatina, alla fine, la riserva a Nichi Vendola. Se qualcuno infatti, durante la conferenza stampa, gli ha riferito le frasi del fondatore di Sinistra e libertà a proposito di Salvi ("Si è portato via il marchio - disse Nichi qualche giorno fa a Perugia - ma non gli uomini"), Cesarone risponde così: "Sono polemichette alle quali non voglio rispondere, io voglio essere proposititivi. Quelli c'hanno il fiato corto". Sul versante della difesa e dell'estensione dei diritti sembra invece profilarsi la candidatura della professoressa Marella: "Ho creduto - ha detto - di mettermi in gioco in un momento di difficoltà. Ritengo che questo passaggio europeo rappresenti qualcosa di molto importante: laicità e diritti sociali vanno sostenuti ulteriormente, vanno rafforzati". Condividi