di Isabella Rossi
Spoleto - Un'Anfora, antico simbolo della femminilità, come nuovo emblema della lotta contro la violenza, statisticamente maschile, sulle donne. Una violenza alla quale l'Udi, l'Unione Donne in Italia, insieme a tantissime associazioni culturali impegnate nella lotta per i diritti umani, ha voluto contrapporre "una catena di solidarietà e di determinazione a combattere, con tutte le forze, una barbarie sommersa che si è fatta nei secoli consuetudine di sangue con la quale il progresso, il diritto, la modernità convivono, senza riuscire ancora a mettere in campo gli antidoti giusti, le strategie vincenti".
Sabato 18 aprile, nella staffetta organizzata dall’UDI, l’anfora è ripartita da Spoleto diretta a Pesaro. Il passagio è avvenuto da due spoletine a due pesaresi, secondo un rito iniziato a Niscemi il 25 novembre 2008, già celebrato in tante città italiane, e che continuerà a ripetersi fino all'ultima tappa, a Brescia il 25 novembre 2009.
Tre giorni prima il passaggio simbolico era avvenuto a Spoleto. Con l'accoglienza della banda comunale, l’anfora era stata consegnata a Beatrice Lilli, l'autrice di Rose Rosse. 17 anni di violenze, di Donne contro la guerra e a Ioana dell’associazione Mihai Eminescu, per essere poi ospitata in una sala del Chiostro di San Nicolò. Lì le associazioni cittadine, con il patrocinio del Comune e del Centro Pari Opportunità, hanno allestito una mostra e organizzato una rassegna di film, letture di poesie, video e dibattiti sulla violenza di genere.
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