Clandestini, senza contratto di lavoro e costretti a lavorare per oltre 18 ore al giorno in uno stabile dai vetri oscurati e poco arieggiato. E' l'ennesima cronaca di un sequesto da parte dei finanzieri del Gruppo Tutela Economia del Nucleo di Polizia Tributaria di Perugia di un opificio nella zona industriale di Deruta nel quale risultava aver sede un’attività manifatturiera gestita da un cittadino cinese con 3 dipendenti.
I finanziari hanno riscontrato che su 9 operai ben 6 erano gli irregolari. Il titolare della ditta è stato pertanto denunciato alla Procura della Repubblica per favoreggiamento e sfruttamento di immigrati clandestini. Gli accertamenti della Guardia di Finanza proseguono per la definizione dei vari aspetti fiscali e di quelli inerenti la normativa sul lavoro.
Il Pm Giuliano Mignini, sulla scorta delle gravi irregolarità in materia di immigrazione e normativa sul lavoro constatate, ha disposto l’immediato sequestro dell’immobile e dei macchinari utilizzati, il cui valore può essere stimato complessivamente in 150.000 euro.
I primi riscontri riguardanti i materiali ed i numerosissimi capi d’abbigliamento rinvenuti nel capannone hanno permesso di accertare che si trattava di merce “in conto lavorazione”, consegnata da varie ditte del perugino per rifinitura e completamento di maglie, giacche e cappotti da destinare alla successiva vendita.
Le indagini proseguono per accertare l’effettiva
genuinità dei marchi e delle etichette utilizzati.
bnc
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