di Andrea Colombo.

Le divisioni programmatiche non sono sciocchezzuole. Sulla Ue Di Maio fa sembrare Renzi e persino Letta dei pericolosi ribelli. Salvini quella linea genuflessa non potrebbe adottarla nemmeno se volesse. Sul modello di sviluppo vedono le cose all'opposto esatto, per ideologia e per base sociale di riferimento. Non è solo questione di Ilva.
La lealtà e la fiducia reciproca sono illustrate dal caso del guitto Di Maio, che più o meno negli stessi minuti confermava il suo nobile "passo indietro" mentre chiedeva a Giorgia Meloni di aiutarlo a conquistare palazzo Chigi in cambio di qualche posto al governo.
Berlusconi il Riabilitato ci metterà del suo. Comprare 50 parlamentari poteva rivelarsi lungo ed esoso. Conquistare o acquistare i 9 senatori che gli servono per tenere in pugno un governo che odia sarà più semplice.
Non sarà comunque il governo di Salvini e Di Maio. Sarà anche e soprattutto il governo di Mattarella, che ha già fatto sapere di voler esercitare le proprie prerogative e i propri poteri costituzionali nella scelta dei ministri. Immagino che ne abbia in mente uno in particolare, non proprio di secondaria importanza.
Con l'aumento dell'Iva da sterilizzare, il QE agli sgoccioli, il prezzo del petrolio che inevitabilmente salirà e se in Medio Oriente continua di questo passo s'impennerà, di promesse ne potranno mantenere pochine.
Più che altro sarà un governo in stile Monty Python: per i cronisti politici seguirlo sarà almeno divertente. Ma durerà poco. Al confronto il primo governo Berlusconi, quello del 1994, sembra un modello di solidità.
Tra tutte le spiegazioni che ho letto per un accordo che a me continua a sembrare inspiegabile, a parte i cinismi d'ordinanza del tipo "ma se pijano er potere e i posti!", l'unica che mi convince è quella di Chicco Galmozzi: la paura della volatilità dell'elettorato e quindi l'ansia di capitalizzare subito perché "di doman non v'è certezza".
Però, Chicco, in politica paura e ansia non sono mai buone consigliere, e per forze politiche che si vogliono, in senso molto lato, rivoluzionarie sono decisamente pessime consigliere.
Vedremo....

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