PERUGIA - Nella seduta della Prima commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduta da Andrea Smacchi, che si è tenuta questa mattina a Palazzo Cesaroni, la presidente della Giunta regionale, Catiuscia Marini, ha illustrato il Rapporto sugli affari europei. Questo atto, insieme al Programma di lavoro della Commissione per il 2018 e alla ‘Relazione sullo stato di conformità dell’ordinamento regionale agli atti normativi e di indirizzo emanati dall’Unione europea’, costituirà la base della Sessione europea 2018 che l’Assemblea legislativa affronterà entro la fine del mese, probabilmente nella seduta del 29 maggio. 

Tra Fondo sociale europeo, Programma di sviluppo rurale e Fondo europeo di sviluppo regionale, le risorse complessive disponibili nel settennio di programmazione 2014-2020 ammontano a 1miliardo 693milioni di euro. A questi fondi vanno aggiunti i fondi legati alla riprogrammazione per gli eventi sismici: 56milioni del Fesr e 52 del Psr. 

Il RAPPORTO SUGLI AFFARI EUROPEI predisposto dalla Giunta riporta le relazioni annuali sullo stato di avanzamento degli interventi regionali cofinanziati dall'Unione europea relative al 2017, con l'elenco dei bandi per i programmi operativi del Fondo sociale europeo, del Programma di sviluppo rurale, del Fondo europeo di sviluppo regionale, e le iniziative che si intendono adottare nell'anno in corso; la posizione della Conferenza delle Regioni sul futuro della politica regionale di coesione; le posizioni sostenute nella Conferenza Stato-Regioni sugli aspetti delle politiche dell'Ue di interesse regionale; i lavori svolti nel Comitato delle Regioni e nel Comitato interministeriale per gli affari europei; i progetti presentati dalla Regione per i bandi diretti dell'Ue; le procedure di infrazione a carico dello Stato per inadempienze imputabili alla Regione.

Illustrando il Rapporto ai commissari, la presidente Marini ha ricordato che “nell’ambito della programmazione 2014-2020 le RISORSE complessive ammontano a 1miliardo 693milioni di euro tra Fesr, Fse e Feasr. In particolare per il FESR il 76 per cento delle risorse sono state concentrate su 4 obiettivi tematici (RICERCA E INNOVAZIONE, AGENDA DIGITALE, COMPETITIVITÀ DEI SISTEMI PRODUTTIVI E SOSTEGNO AD UN’ECONOMIA A BASSE EMISSIONI DI CARBONIO); per il FSE la concentrazione dell'80 per cento avviene su 3 obiettivi (LAVORO, INCLUSIONE SOCIALE E COMBATTERE LA POVERTÀ, ISTRUZIONE E FORMAZIONE). Oltre a questi fondi vanno ricordate le RISORSE AGGIUNTIVE per la riprogrammazione dei progetti operativi a seguito degli eventi sismici: 56milioni di euro del Fesr, messe a disposizione dal Governo italiano, e 52milioni di euro del Psr, derivanti dal contributo di solidarietà delle altre regioni italiane. L’Umbria è tra le prime regioni a sperimentare il PIANO DI RAFFORZAMENTO AMMINISTRATIVO previsto dalla programmazione 2014-2020 per il potenziamento delle strutture regionali competenti per l’attuazione dei fondi comunitari: sono arrivate quasi 32mila domande, con test preselettivi sono stati selezionati 548 candidati, di cui 335 hanno partecipato alle prove scritte. L’assunzione dei 94 sarà completata entro il 2018. Altro aspetto da ricordare è la DIMENSIONE TERRITORIALE. Sono 5 le città individuate per i programmi di sviluppo urbano (Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello, Spoleto) 3 le aree interne della Regione (area nord-est, area sud-ovest, area sud-est) mentre per l’investimento territoriale integrato è stato individuato il bacino del Trasimeno. Nel 2017 abbiamo iniziato ad attuare questi piani con l’assegnazione delle risorse alle amministrazioni. L’Umbria, inoltre, ha partecipato a 5 BANDI DIRETTI della Commissione europea: conservazione dello scoiattolo rosso; specializzazione intelligente per il miglioramento della gestione dei processi nella pa; servizi geologici europei; tutela del paesaggio e degli spazi aperti; innovazione e ricerca per i distretti della ceramica”.
 
Entrando nello specifico dello STATO DI ATTUAZIONE dei programmi operativi, la presidente Marini ha sottolineato come “il PSR, che per l’Umbria rappresenta il cuore della programmazione con oltre 900milioni di euro, sta dando le migliori performance per la gestione e l’attuazione: già nel 2017 abbiamo raggiunto gli obbiettivi previsti a fine 2018 come impegno di spesa e pagamenti. In assoluto i pagamenti effettuati sono i più alti, al di là di qualche problema con Agea che stiamo cercando di risolvere. Il buono stato di avanzamento del Psr deriva dal fatto che siamo stata l’unica regione che ha aperto i bandi nel 2015, ed uno dei problemi per Agea è che siamo stati la regione apripista. 

Per il FESR, la cui dotazione è di 412milioni di euro, abbiamo qualche preoccupazione sull’attuazione delle misure territoriali. Il coinvolgimento dei comuni nella gestione diretta dei programmi è stato un passo importante. Ma lo stato di avanzamento dell’Agenda urbana, che ha risorse per oltre 35 milioni di euro e in cui i soggetti attuatori sono i comuni, ci preoccupa. Il pagato è molto basso, circa il 4 per cento, e per questo cerchiamo di supportarli per evitare il rischio disimpegno. Comunque stiamo gestendo come priorità il tema dell’accelerazione della spesa: siamo più tranquilli sulle risorse alle imprese, più preoccupati su quelle assegnate alle amministrazioni pubbliche, dove la Regione ha un margine di manovra limitato. 

Il FSE procede abbastanza speditamente, e ha una dotazione finanziaria complessiva di 237,5 milioni di euro. Nel 2017 siamo entrati a regime, con l’avvio di provvedimento per  75milioni, un impegno del 31 per cento dell’intera dotazione programma operativo. Da segnalare la bella esperienza del bando Cresco: nel 2017 sono stati approvati 698 progetti per quasi 1milione di euro, e tra il 2016 e il 2017 ha creato mille occupati a tempo indeterminato. Per Garanzia giovani, invece, nel 2017 sono stati finanziati 226 progetti per un impegno di 1milione 114mila euro. Nell’asse istruzione e formazione da segnalare l’Its, dove siamo al quinto biennio di finanziamento con ottimi risultati: l’Italia ha visto circa 9mila partecipanti, l’Umbria quasi mille. Visto il successo professionale e occupazionale, spero si passi da una fase sperimentale ad una universalistica”. 

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