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PERUGIA – Con 17 voti favorevoli della maggioranza e 10 contrari dell’opposizione, il Consiglio regionale ha dato il via libera alla proposta di legge del gruppo dei Verdi e Civici concernente la “Istituzione del marchio per la tutela del mobile in stile prodotto in Umbria e riconoscimento delle aree di eccellenza produttiva”. Il dibattito ha preso particolarmente corpo in merito all’individuazione delle aree di eccellenza per le quali sono stati respinti due emendamenti del Pdl che chiedevano di demandare totalmente all’Esecutivo l’istituzione delle aree attraverso i criteri di applicazione del marchio, cancellando dal testo legislativo le realtà già ricomprese (Città di Castello, San Giustino, Umbertide, Gubbio, Gualdo Tadino, Todi). In questo caso la maggioranza ha sottolineato quanto già previsto dall’articolo 10 secondo il quale “Entro due mesi dall’entrata in vigore della legge la Giunta verifica su tutto il territorio regionale la presenza delle caratteristiche e condizioni (tradizione indiscussa nel settore e concentrazione di produttori) ai fini dell’individuazione di aree di eccellenza non ricomprese nei comuni già indicati. Le assicurazioni della Giunta hanno rassicurato il gruppo di Rifondazione comunista che ha provveduto a ritirare un emendamento nel quale chiedeva l’inserimento del comune di Montone. Numerosi sono stati, in questo caso, gli emendamenti presentati dai gruppi di riferimento del Pdl e dall’Udc che chiedevano di ricomprendere nella legge i comuni di Assisi, Terni, Orvieto, Spoleto, Montone e Pietralunga. La legge approvata mantiene le caratteristiche votate in Seconda Commissione, tranne l’aggiunta di un articolo (8 bis “Sanzioni e revoca”) proposta in Aula, con emendamento, dal gruppo dei Verdi e Civici che prevede, per le violazioni alle disposizioni contenute nel regolamento, una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 500 a 10 mila e, nei casi più gravi, la revoca della licenza dell’uso del marchio. SCHEDA. La Giunta regionale dovrà presentare, entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge, la richiesta di registrazione del suddetto marchio il cui uso sarà concesso ai produttori che realizzano mobili in stile seguendo le lavorazioni d'arte tradizionali con impiego di legno massello e con le caratteristiche disciplinate dal regolamento d'uso. Il regolamento è approvato dalla Giunta regionale sulla base delle proposte del Comitato di tutela, al quale l’articolo 7 assegna una generale funzione consultiva, propositiva e di vigilanza sull’uso del marchio collettivo. Il regolamento d’uso dovrà definire non soltanto le caratteristiche fondamentali del mobile in stile prodotto in Umbria, con particolare riferimento agli stili e alle lavorazioni, ma prevedere anche l’obbligo per i soggetti concessionari dell'uso del marchio, di esporre e vendere, nei luoghi di produzione, esclusivamente i mobili in stile tutelati e, comunque, di evitare nella esposizione e vendita la promiscuità con prodotti privi del marchio. Nella legge vengono anche individuate le Aree di eccellenza nella produzione del mobile in stile, in quanto conosciute come tali per la loro tradizione indiscussa nel settore del mobile in stile e per la concentrazione di produttori. Si tratta dei Comuni di Città di Castello, San Giustino, Umbertide, Gubbio, Gualdo Tadino e Todi. La Giunta regionale, previa apposita richiesta dei soggetti interessati, può comunque individuare ulteriori aree di eccellenza secondo le modalità ed i criteri stabiliti con apposito regolamento. La stessa Giunta, entro due mesi dall’entrata in vigore della legge, verificherà su tutto il territorio regionale la presenza di ulteriori aree di eccellenza rispetto a quelle legislativamente individuate ed elencate. Il riconoscimento di aree di eccellenza comporta la possibilità di evidenziare territorialmente con segnaletica ed altri supporti la forte presenza di produttori del mobile in stile richiamandone anche la storia e la qualità di produzione. Al marchio “Mobile in Stile prodotto in Umbria” potrà, quindi, essere aggiunta la dizione ''Area di Eccellenza", seguita dal nome del Comune o del territorio interessato. Il Comitato di tutela, istituito presso la Giunta regionale, è composto da sette esperti designati: due dai Comuni delle aree di eccellenza; uno congiuntamente designato dalle Camera di Commercio di Perugia e Terni; uno congiuntamente dalle Associazioni artigiane maggiormente rappresentative a livello regionale; uno in rappresentanza di Consorzi di Artigiani del Mobile della Regione Umbria; uno in rappresentanza dell’Università di Perugia; uno dalla Regione Umbria. Nella legge è stato anche previsto un articolo (8 bis “Sanzioni e revoca”) relativo “Sanzioni e revoca”) che prevede, per le violazioni alle disposizioni contenute nel regolamento, una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 500 a 10 mila e, nei casi più gravi, la revoca della licenza dell’uso del marchio. Condividi