di Daniele Bovi
Nella discussione, ovviamente, non poteva mancare il minimetrò. Oggetto di amore-odio da parte di molti perugini. E se Sbrenna, al contrario della Spagnoli non vuole abbatterlo il minimetrò ma apportargli significative modifiche, Boccali silura, senza nominarlo, l'attuale assessore alla Mobilità Antonello Chianella. Ecco cosa hanno detto i due candidati.
Boccali: "Io non dico che il minimetrò sia la madre di tutte le battaglie per quello che riguarda la mobilità. Dico però che ha una sua importanza. E' vero, costa molto, ma sono sicuro che riuscuremo a trovare la sluzione. Anche, come auspico, con l'aiuto dell'opposizione. Qui però mi preme ricordare che il Comune ha ricevuto un finanziamento che ha coperto il 58-60 per cento dell'opera. Il resto lo abbiamo reperito con i mutui. Che ovviamente costano. Sul piano gestionale però, bisogna dire, per evitare la demagogia, che il minimetrò ha costi gestionali molto bassi. Anzi, i più bassi di tutti. Comunque sia appena sarò sindaco rivedrò, con un'apposita commissione, il piano urbano della mobilità cittadina".
Sbrenna: "Io, a differenza di Carla Spagnoli, il minimetrò non lo voglio smantellare. I T-Red sì invece, quelli li voglio smantellare appena diventerò sindaco. Il minimetrò è un'opera costosissima che rischia di mandare fuori equilibrio i bilanci dell'intera regione. E' necessario ridurre il disavanzo e ripensare i percorsi tentando anche di riportare riportandoci molti uffici in centro così da aumentare il flusso delle persone. Seimila biglietti staccati al giorno contro i 15mila previsti la dicono lunga. Questa città non può permettersi un costoso giocattolino in stile Disneyland".
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