TERNI – Quello che nessuno di aspettava è invece accaduto. Reduce dall’autorevole vittoria nel derby al Curi che aveva riacceso l’entusiasmo dei tifosi accorsi  in massa allo stadio e resa concreta la possibilità di riscatto, la Ternana l’ha combinata grossa  oggi facendosi mettere sotto da una diretta concorrente nella lotta salvezza.

Il Pescara dell’ex Zemann ha guadagnato, dominando, l’intera posta in palio e con i tre punti riportati a casa risale la classifica portandosi a quota 45 il che vuol dire uscita, almeno per il momento, dai bassifondi di una classifica che condanna invece gli umbri i quali nel prossimo turno sono chiamati a riscattarsi  a Parma,  al confronto di una quadra in piena lotta promozione e che, sconfitta a Vercelli, non starà certo a guardare.

Una Ternana, quella vista oggi al Liberati, letteralmente trasformata in peggio rispetto a quella ferocemente accanita ammirata a Perugia, una squadra apparsa appagata per l’impresa compiuta nel derby ed incapace di ripetersi allo stesso livello.

Troppe le occasioni malamente per andare in rete gettate al vento ed altrettante le distrazioni difensive che hanno consentito agli abruzzesi di perforare per ben tre volte la porta difesa da Sala: al 24’ e al 43’ del primo tempo con Machin e Mancuso e, al 36’ della ripresa con Capone che ha chiuso i conti.

TABELLINO

TERNANA (4-3-1-2): Sala; Defendi, Gasparetto, Valjent, Favalli; Statella, Paolucci, Angiulli; Tremolada; Carretta, Montalto. (Plizzari, Bleve, Vitiello, Signorini, Rigione, Zanon, Bordin, Signori, Varone, Piovaccari, Finotto, Repossi). All. De Canio.

PESCARA (4-3-3): Fiorillo; Crescenzi, Perrotta, Gravillon, Balzano; Valzania, Brugman, Machin; Capone, Pettinari, Mancuso. (Baiocco, Savelloni, Elizalde, Fornasier, Carraro, Coulibaly, Baez, Yamga, Cocco, Bunino, Cappelluzzo). All. Pillon.

ARBITRO: Luigi Nasca di Bari (Cipressa-Lombardi). 

 

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