di Daniele Bovi
La messa è finita, andate in pace. Forse. Perché un parrocchiano che contesta il prete durante la santa messa sostenendo che il prelato dice falsità non è roba che succede tutte le domeniche. Però ieri a Todi è successo, per la precisione nella chiesa di Ilci, frazione della città di Jacopone. Il fatto fa subito il giro della città tanto che stamattina in giro per i muri di Todi è comparsa una pasquinata il cui titolo era tutto un programma: “La panzanata der pprete”. Ossia uno dei tanti fogli di Pasquino da Todi, l'anonimo “poeta” che semina per la città i suoi fogli clandestini che bersagliano politici e non solo. Con immancabile seguito di querele, ovviamente verso anonimo.
La vicenda che ha scatenato l'ira funesta dell'uomo riguarda un'area verde parrocchiale di Ilci sulla quale la comunità montana ha investito 50mila euro per la riqualificazione. Un passo indietro. Il 29 agosto 2007 il consigliere del Prc comunale Andrea Caprini presenta un'interrogazione “avente ad oggetto la gestione dell'area verde in località Ilci”. Nell'interrogazione si premette che il parroco di Ilci, don Ferdinando Todini, ha concesso nel 2005 al comune di Todi il comodato gratuito dell'area per 20 anni. Quest'area sarebbe stata gestita poi dal parroco, che avrebbe dovuto garantire l'utilizzo “a favore dei cittadini della frazione con parità di accesso previa stipula di un apposito regolamento”. Nel 2006 poi don Todini si accorda con l'allora sindaco Catiuscia Marini. Insomma, tutto pareva procedere per il verso giusto. Il problema è che poi il prelato si è impuntato e non ha mai concesso l'utilizzo dell'area alla proloco della frazione. Apriti cielo. L'interrogazione di Caprini, per la cronaca, non ha mai avuto risposta. Così come la redazione del regolamento.
La disputa insomma è andata avanti fino al clamoroso show di ieri. Prima della benedizione solenne don Todini comunica dal pulpito che aveva in mente di organizzare una festa in onore dei santi patroni e di devolvere l'incasso ai terremotati dell'Abruzzo. Epperò, parole del parroco, quelli del circolo di Ilci, della proloco insomma, non vogliono collaborare. Il problema è che fra i banchi della chiesa ci stava pure un rappresentante del circolo. In un attimo si alza in piedi e furente attacca il prete dicendogli che mente, che dice falsità. Ripensando ai film di Peppone e don Camillo, chissà cosa avrebbe detto il Gesù sulla croce a proposito. Magari non avrebbe parlato. Una scrollata di capo, sconsolata, sarebbe stata più che sufficiente.
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