di Vito Nocera.

Ci vorra' tempo per indagare nel profondo le ragioni strutturali della crisi delle culture politiche storiche che, anche in Italia, si e' conclamata con il recente voto di marzo.

In particolare a sinistra le macerie dolorose richiederanno, per essere rimosse, un lavoro grande di riflessione e di elaborazione che passi da una lettura aggiornata della societa' italiana, del suo dualismo territoriale, della scomposizione dei suoi blocchi sociali, della sua fragilita' democratica e civile.

E guardando sempre al quadro europeo duramente provato dalla spinta sovranista.

Qadro europeo che se non si avra' la forza di indirizzare in una direzione diversa dall'attuale consumera' la crisi definitiva dell'integrazione rovinando sull'insieme del continente e sconvolgendone l'assetto democratico.

Anche per questo non sono consentite ne' ricreazioni troppo lunghe ne' troppa fretta illudendosi di recuperare a breve.

La transizione d'epoca che e' in corso pone problemi inediti e sfide inimmaginabili solo pochi anni fa.

Composizione sociale e del lavoro mutate , economia finanziaria globale, modelli di consumo nuovi, sistemi di comunicazione, algoritmi, nuove tecnologie, tutti temi e nodi che esigono una diversa capacità di indagine e di sintesi.

In queste settimane fioccano iniziative di discussione tutte pero' tese a dare risposte e indirizzi troppo sbrigativi.

Quando, nel '17 , Gramsci scrive che tre anni di guerra hanno cambiato il modo degli uomini di stare al mondo , coglie lucido i segni della prima grande globalizzazione dell'epoca moderna.

E' a questo livello che deve porsi oggi l'analisi di chi - come noi - fa i conti con la nuova , piu' pervasiva, forma di integrazione economica globale e con la contraddizione tra il cosmopolitismo della sfera economico - finanziaria e il carattere ancora prevalentemente nazionale della sfera politica.

Piu' che furbizie e ragionamenti tattici servono una ricerca vera, anche se non separata ma che indaghi nel contempo movimenti e conflitti.

In questo lavoro, difficile, sono tante le realta' che ci provano.

Comitati, collettivi, gruppi di iniziativa culturale e sociale. In tutte le aree politiche della sinistra e anche nel cattolicesimo di base.

Solo per fare qualche esempio cito ,qui a Napoli, il gruppo di giovani e militanti che a Pomigliano studia da anni gli esiti delle diverse consultazioni elettorali ( proprio oggi presentano a Fondazione Sudd il lavoro sul dopo 4 marzo ), la stessa Fondazione Sudd, diretta da un generoso Antonio Bassolino , aperta a temi impegnativi e larghi.

Penso al lavoro di riflessione della rivista " Infiniti Mondi " nata su impulso di Gianfranco Nappi, o al lavoro intenso che fa tra i giovani in tutto il Paese Simone Oggionni.

Reputo interessanti anche cose di aree piu' di movimento come quelle del " Popolo in Cammino " nel rione Sanita' a Napoli o esperienze di teatro di base come quella del maestro Bauduin col Beggar's Theatre a S. Giovanni a teduccio o del regista Gigi Di Luca con Ethnos.

Tra queste esperienze culturali e politiche di ricerca segnalerei anche la recente e bella pubblicazione di Pietro Folena " Enrico e Francesco " e il avoro della rivista "Alternative per il Socialismo " diretta da Fausto Bertinotti.

Di Bertinotti credo sia ora di valorizzare il grande lavoro che sta facendo da anni( non sempre compreso ) nel mondo del cattolicesimo sociale, coinvolgendo centinaia di persone a riflettere sulla crisi storica delle due grandi culture critiche del capitalismo ( quella socialista e quella cristiana ) un tempo egemoni e oggi entrambe - e nonostante il brillante magistero di Papa Francesco - ridotte a minoranze critiche.

Un insieme di cose e di lavoro di ricerca ( ovviamente c'e ancora molto altro che per brevita' non cito ) alle quali mi permetto di aggiungere le mie stesse modeste pubblicazioni degli ultimi anni, in particolare l'ultima " L'Imprevisto del Futuro" ancora in giro in tante presentazioni.

Dobbiamo mettere in rete tutte queste esperienze vive dovunque esse maturino ( dal Pd al cattolicesimo critico , dalla sinistra che , pur con difficolta', ancora e' in campo ai movimenti nuovi, alle esperienze sociali e sindacali ( anche extraconfederali), alle riviste ai fogli d'inchiesta.

Intanto proprio sulla scia di questa ricerca, grazie alla disponibilita' della Fondazione Premio Napoli e del suo presidente Domenico Ciruzzi ( altra esperienza di ricerca significativa ) , il prossimo 13 giugno avremo a Napoli a presentare il suo ultimo libro " Noi Tutti " 
Mario Capanna, il piu' popolare leader del '68 del quale ricorre quest'anno il cinquantennale.

Piu' avanti daro' i dettagli dell'iniziativa, intanto - amici e compagni - segnatevi la data .

Insomma sconfitti si ma per nulla rassegnati, la Storia non finisce, come ricorda lo stesso Massimo D'Alema in un editoriale per " Italianieuropei " la rivista dell'omonima associazione, altro strumento utilissimo per uno sguardo attento sull'Europa e sul mondo.

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