PERUGIA - “Si possono 'rubare' le montagne? In Italia sì, è possibile anche questo. Lo dicono le cronache, ampiamente rinvenibili on line. Ma la vicenda è ben presente anche in Umbria, solo che non se ne sapeva nulla fino a pochi giorni fa”. Lo scrive il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati con riferimento a “tre articoli di stampa (Il Messaggero Umbria del 7 e 12 marzo e 3 aprile) che confermano invece alcune nostre ricerche su quella che è a tutti gli effetti una maxi truffa che, pure qui, da circa quindici anni, si starebbe perpetrando in danno degli allevatori locali”.

“La storia – commenta il capogruppo pentastellato - è la seguente: chi, nella nostra regione, vive davvero di pastorizia, non riesce a far pascolare i propri animali nei terreni di montagna umbri. Grandi estensioni sono infatti affittate da anni a società, in genere del nord Italia, che non solo si tengono i fondi esclusivamente per fruire dei crediti europei, ampliando virtualmente le proprie superfici, ma non ci portano nemmeno le bestie. Molte storiche imprese locali – aggiunge - conseguentemente sono costrette a vendere le proprie bestie, e dunque a chiudere, a causa di questo mega imbroglio all'Europa, allo Stato e alla Regione, frode che prosegue bellamente da tempo, senza che nessuno in Umbria faccia nulla, mentre il territorio è peraltro sempre meno curato e, quindi, a rischio dissesto”.

Secondo Liberati, “così si premiano non certo coloro che vivono di regolare attività agropastorale, ma i pochissimi che speculano pesantemente sulla politica agricola comune: per questo abbiamo deciso di interrogare urgentemente la Giunta regionale, chiedendo chi abbia davvero in mano i terreni di montagna dell'Umbria e quanti milioni e milioni di euro stia da anni incassando”.

Per Liberati “è evidente che tale collaudato, vergognoso meccanismo è fiorito, tra estese complicità, sul sopruso, sull'abuso, sugli occhi e le orecchie chiuse di numerose organizzazioni pubbliche e private, giacché al sottoscritto risultano numerose denunce e segnalazioni a politici, autorità e associazioni. Senza esito alcuno. Porteremo avanti questa battaglia – assicura - assieme all'eurodeputata M5S Laura Agea e ai nostri parlamentari: faremo piazza pulita di questo marciume – conclude - per restituire legalità e giustizia alle troppe vittime di siffatto sistema, riconsegnando le montagne a chi ne ha davvero bisogno. Sperando che non sia troppo tardi”. 

 

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