Caterina Bizzarri
La serie di 13 opere fotopittoriche di Lisa Borgiani e Massimo Nidini in mostra a Palazzo della Corgna di Castiglione del Lago, Collages di Viaggio, dal 9 al 23 maggio 2009, ha come filo conduttore immagini di monumenti celebri e di grandi capolavori dell’architettura antica e moderna. Lisa e Massimo studiano le sovrapposizioni di città e le sovrapposizioni tra monumenti antichi e moderni, unendo tra di loro immagini diverse in scenari sorprendenti. In questi lavori le immagini fotografiche perdono la loro materialità, diventano espressione di emozioni, di impressioni, di suggestioni (come Madrid o Verona o Plaza Mayor, Madrid o in Metropolitain, Paris) e possono trasformarsi e trasfigurarsi ulteriormente, in una sorta di sintesi delle città e dello spazio (come Milan-Berlin o Parigi-Venezia-Newyork o Verona-Colonia o Pechino-Matàhr).
I singoli mezzi espressivi si avvalorano, armonizzano e interagiscono tra loro creando scenari che, partendo dallo studio delle linee, della composizione dei volumi, della prospettiva, approdano ad atmosfere impalpabili seppur vivide di colori e di giochi di luci (come o Singapore-Trieste) o a costruzioni sospese e visionarie seppur riconducibili a esperienze e ricordi reali (come Roma o Parigi-Venezia). Alcuni di questi lavori sono segnati da squarci e tagli che rivelano il desiderio dei due artisti di infliggere loro ferite e spaccature profonde, espressioni del conflitto e del dissidio che avvertono e vivono nella esperienza reale: il taglio netto, sanguinolento, sulla facciata dell’Academie Nationale de Musique di Parigi in Verona-Parigi o la profondissima crepa del terreno in Venezia o la potente striscia blu del ponte di Calatrava che fuoriesce all’improvviso dal duomo veneziano e sfreccia via attraversando come ectoplasmi i palazzi di una boulevard parigina.
In tutti i lavori la ricerca espressiva di Lisa e Massimo raggiunge una fusione di tecniche prolifica e originale. La loro arte è una giocosa e serena ricostruzione di un microcosmo dell’anima, una sorta di proiezione che la mente e la loro curiosa sensibilità fa del reale nella dimensione ideale dell’arte dove è possibile rappacificare e fondere la modernizzazione con l’antico e visitare sunti di mondo vissuto.
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