PERUGIA – Su iniziativa della Giunta regionale dell’Umbria è stato presentato stamani a Perugia “Morte agli italiani!”, il libro di Enzo Barnabà (pubblicato da Infinito Edizioni, collana I Saggi) che ripercorre le tappe di un episodio importante per la storia dell’emigrazione italiana: il massacro di nove operai italiani linciati dalla folla ad Aigues Mortes, in Francia, il 17 agosto 1893. A presentare il lavoro, oltre all’autore, il direttore dell’“Isuc” (Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea) Alberto Sorbini, Alessandro Vestrelli del Servizio Rapporti Internazionali e Cooperazione della Regione Umbria, Eve Mongin, legale francese esperta di diritto internazionale. Tra il pubblico molti insegnanti e alcune classi delle scuole medie superiori di Perugia.
La storia, ha scritto nella prefazione l’editorialista del Corriere della Sera Gian Antonio Stella “è una boccata d’ossigeno perché solo ricordando che siamo stati un popolo di emigranti, vittime di odio razzista possiamo evitare che oggi, domani o dopodomani si ripetano altre cacce all’uomo”.
L’episodio, ha detto Enzo Barnabà spiegando le motivazioni alla base della sua ricerca, ci ricorda che “un’antica vicenda di incomprensioni può essere d’aiuto per capire meglio i rischi a cui possiamo andare incontro, anche ai nostri tempi”.
Il volume, ha aggiunto Alberto Sorbini dell’Isuc “ha il merito e il pregio di ricostruire in modo obiettivo una pagina importante dell’immigrazione italiana, tuttora poco conosciuta. È un fenomeno che per cento anni, dal 1870 al 1970, ha coinvolto quasi 27 milioni di nostri connazionali, spesso vittime di ostilità xenofobe”.
Alessandro Vestrelli della Regione Umbria ha ricordato che opere di questo tipo sono utili per migliorare i rapporti di integrazione tra razze, nazionalità e culture diverse, ma “sono necessarie anche alle istituzioni che devono costruire le proprie politiche di immigrazione e di cooperazione”, mentre Eve Mongin ha commentato che questi fatti di cronaca sono del tutto sottaciuti negli stessi libri di storia francesi, ma la loro divulgazione sarà importante per migliorare i rapporti tra Italia e Francia, dove pure 4 milioni di francesi sono di origine italiana.
Questa la vicenda narrata nel libro. Anni duri di fine Ottocento, l’Italia legata da una alleanza politico-militare con Prussia e Austria-Ungheria, detta appunto “Triplice Alleanza, con grande risentimento delle nazioni tradizionalmente antiaustriache e antitedesche come la Francia; un Paese, il nostro, tradizionalmente agricolo, con una situazione di vita nelle campagne sempre più precaria; un forte crollo dei prezzi per i prodotti dell’economia contadina e un aumento di quelli dei prodotti che la famiglie rurali devono acquistare. Molti cercano fortuna all’estero.
Ad Aigues Mortes, cittadina di 4000 abitanti nella Camargue, una nutrita colonia di operai italiani, soprattutto provenienti dal Piemonte, dalla Lombardia e dal Triveneto, trova occupazione nelle vicine saline, con il problema della casa, del mangiare, dei familiari rimasti in Italia. Con il tempo la diffidenza degli operai francesi verso quelli italiani (accusati di essere crumiri e di far scendere i salari) si fa sempre più accentuata e sfocia in una vera e propria rivolta.
Causa degli scontri il tentativo di un piemontese di lavare un fazzoletto sporco di sale usando l’acqua potabile, preziosa proprio nei mesi estivi, e il conseguente scambio di minacce e irrisioni tra le due comunità. La mattina di giovedì 17 agosto, oltre 500 francesi armati di pietre, bastoni e forconi dà l’assalto agli improvvisati capanni e rifugi degli italiani. La caccia agli “italiens macaronis” dura due giorni. Il bilancio delle vittime non è possibile: si parla di nove persone, ma molti sono i feriti, altri sono gettati nelle paludi o nelle acque del Rodano e mai più ritrovati. I fatti di Aiques Mortes hanno un bilancio tragico sia nell’immediato che negli anni successivi: alcuni degli esuli non fanno più ritorno a casa, continuando a vagabondare per le campagne del Monferrato, ormai ridotti a mendicanti. Anche in Italia si hanno in quell’agosto 1893 reazioni violente e scomposte. La vicenda si conclude con un inchiesta e un risarcimento da parte del governo francese.
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