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Carla Adamo PERUGIA - Nuovi modelli di organizzazione e gestione delle piccole e medie imprese dopo l’entrata in vigore di un decreto legislativo del 2001. Questi i temi del seminario “Il Decreto legislativo 231/01 e i modelli di organizzazione, gestione e controllo delle imprese: vincolo o opportunità?” promosso e organizzato dalla Confartigianato Imprese Perugia, in collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia e della Camera di Commercio. Ad aprire i lavori i saluti di Alviero Moretti, presidente della Camera di Commercio di Perugia e l’introduzione di Stelvio Gauzzi, segretario di Confartigianato Imprese Perugia e coordinatore dell’incontro, a cui sono seguiti gli interventi di Luigi Dell’Aquila, esperto di politiche comunitarie per l’internazionalizzazione e le reti d’impresa, dell’avvocato Sara Gennai, del commercialista Vinicio Tredici e di Tommaso Sediari, professore di Economia dell’Unione Europea dell’Università degli Studi di Perugia. “In uno scenario sempre più europeo – ha spiegato Luigi Dell’Aquila -, in cui le imprese tendono a confrontarsi con livelli di difficoltà e competitività sempre maggiori, è necessario dotarsi di adeguati modelli di organizzazione”. “Il modello proposto dal decreto 231/01 è facoltativo, ma se ben applicato, può dimostrarsi un’opportunità in più, soprattutto per le piccole e medie imprese, per stare in un sistema internazionale, per crescere e strutturarsi ulteriormente”. “Dato il carattere innovativo della norma – ha spiegato Stelvio Gauzzi – abbiamo ritenuto necessario organizzare questo seminario che permetta una riflessione, una maggiore conoscenza del decreto e aiuti le imprese a dotarsi degli strumenti necessari per confrontarsi con questa nuova possibilità”. “L’evento – ha aggiunto -, data la sua rilevanza, è stato accreditato dall’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili e dall’Ordine degli avvocati della provincia di Perugia, ai fini della formazione professionale continua dei rispettivi iscritti”. “Il decreto – ha aggiunto l’avvocato Sara Gennai – introduce, inoltre, i concetti di accertamento della responsabilità e la sanzionabilità a carico dell’ente”. “Questo decreto legislativo – ha spiegato – rappresenta, dunque, un fattore innovativo nel quadro normativo italiano, perché afferma il principio secondo cui non solo i singoli individui, ma anche gli enti, possono rispondere in sede penale di fatti illeciti, materialmente compiuti da una persona fisica che risulti in qualche modo legata all’ente stesso”. “Per ridurre ed evitare la responsabilità l’ente – ha aggiunto – la società deve adottare un modello organizzativo idoneo ad evitare la commissione dei reati previsti e verificarne l’efficacia attraverso un organismo di controllo appositamente costituito. Tale modello può avere le caratteristiche più diverse, in base anche al profilo dell’azienda, ma, perché l’impresa sia esonerata dalla responsabilità e ottenga il beneficio dell’esenzione da sanzioni, deve avere un contenuto minimo che rispecchi le direttive del decreto”. A Massimo Nocetti, presidente di Confartigianato Imprese Perugia, sono, poi state affidate le conclusioni del seminario. “Questo incontro – ha detto Nocetti - ha un grande importanza per le nostre imprese perché permette loro di conoscere i nuovi modelli organizzativi previsti dalla legge di adeguarsi al panorama normativo e aziendale europeo”. Condividi