di Nicola Bossi
Dopo il sisma del 1997, ora a franare nei comuni del cratere umbro-marchigiano sono le grandi aziende mandando in frantumi migliaia di posti di lavoro. Per questo i presidenti di Umbria e Marche hanno chiesto congiuntamente al Governo Berlusconi di rinviare fino al 2010 la restituzione della busta pesante - le tasse sospese - entrata in vigore con il terremoto del 1997.
La chiusura dell'Antonio Merloni - azienda da 4mila posti e operante nel settore degli elettrodomestici con stabilimenti in Umbria, Marche e Emilia Romagna - e del suo indotto per le istituzioni sta producendo gli stessi effetti di povertà di un sisma che bloccà le attività commerciali e industriali.
Nella lettera inviata al Governo dai presidenti Spacca (Marche) e Lorenzetti (Umbria) propongono anche "di considerare quale efficace misura anti-crisi, perche' semplice e veloce, la possibilità di accrescere la quota di esonero dalla restituzione degli oneri sospesi dal 60 al 90 per cento. Questi interventi di rinvio restituzione e di incremento della quota di esonero potrebbero costituire valide misure strategiche dell'accordo di programma che le Regioni Marche ed Umbria stanno definendo con il governo nazionale".
La legge finanziaria 2008 ha previsto la restituzione in misura ridotta al 40% dei tributi e contributi, oggetto di sospensione per effetto del sisma del 1997 iniziati nel settembre 1997, mediante rateizzazione per 120 rate mensili. Il decreto ha fissato al 16 giugno 2009 la decorrenza della prima rata mensile. "Le famiglie umbre e marchigiane - spiegano Lorenzetti e Spacca - in molti casi non riusciranno a pagare queste rate per via della perdita del lavoro e di assegni sociali al limite della sussistenza".
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