di Alfonso Gianni.

Poiché l'importante è fare parlare di sé, qualunque cosa si dica, continua il tormentone di Di Maio sul prossimo consiglio dei ministri che dovrebbe essere da lui diretto, secondo i suoi desideri. Pare che questa sera da Floris riveli i nomi di altri ministri. Che scoop! La novità consisterebbe nel cambiamento di nome al ministero della funzione pubblica che diventerebbe della deburocratizzazione e della meritocrazia (quest'ultima ve la lascio immaginare). Inoltre Di Maio ha mandato la lista dei ministri al capo dello stato, il quale giustamente non gli risponde, dal momento che la nostra Costituzione prevede altri modi per la costituzione di un governo. Certamente non prima che si sia formato il nuovo parlamento dopo il voto di domenica prossima. Siamo ancora in una Repubblica parlamentare, grazie al referendum vinto del 4 dicembre 2016, cui hanno contribuito anche i 5stelle che dovrebbero ricordarlo al loro sedicente premier.

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