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CORCIANO - E’ stata inaugurata ieri sera all’Arca di Ellera la nuova sede concessa dal Comune alla Protezione Civile. Aprire la sede ancora in fase di allestimento, è stato necessario per fare fronte all’emergenza causata dal sisma in Abruzzo. In collaborazione con l’associazione L’Unanuova, la Protezione Civile locale ha attivato una raccolta fondi e materiali in favore delle popolazioni terremotate. La raccolta è indirizzata in particolare a donazioni in denaro che saranno poi convogliate sul conto unico della Protezione Civile Nazionale; la cittadinanza potrà donare anche beni di prima necessità per l’igiene personale, materiali cartacei e abbigliamento. La lista dei beni che si possono donare, che devono essere nuovi e confezionati, è consultabile presso il centro raccolta. Non saranno accettati beni alimentari perché la loro raccolta avviene tramite canali specifici. La nuova sede della Protezione Civile è a Ellera, Centro associativo Arca, in via Gramsci 116, è aperta dal lunedì al sabato dalle ore 12 alle 15 e dalle 19 alle 21.ù Tenere aperta la sede è cosa non indifferente per i circa quaranta volontari corcianesi già impegnati ciascuno nel proprio lavoro; nove di loro, tra cui il volontario più giovane,18 anni, sono a Paganica, il paese vicino a L’Aquila che è stato adottato dall’Umbria, impegnati a montare le tende e offrire soccorso con il contingente umbro. Le nove persone partite da Corciano si sono unite alla colonna mobile composta da 100/120 persone che, gestita dalla Regione Umbria, è partita da Terni. I contingenti partono ogni sette giorni e sono immediatamente operativi: ogni volontario parte con uno zaino- sopravvivenza che lo rende autonomo per 48 ore. “Il volontario non deve fare il Rambo - sottolinea la presidente della Protezione Civile di Corciano, Valeria Codini – ma portare la divisa sempre a posto e sollevarsi le maniche quando serve”. A Paganica si stanno montando le tende con estrema difficoltà per il freddo e l’altissima umidità, racconta ancora Valeria Codini. La mancanza di energia elettrica nelle tende rende difficile anche il riscaldamento. 700 persone hanno trovato rifugio nelle tende già montate, mentre 5.000 ancora sono in attesa nel campo Umbria e dormono nelle macchine, nei treni e in alloggi di fortuna. Se a Corciano la Protezione Civile può contare sull’appoggio del Comune, sono numerose le difficoltà che questi volontari incontrano a vari livelli. Il modello tipo è il Friuli, sostiene la Codini, “dove la Protezione Civile può lavorare ed esercitarsi avendo a disposizione capannoni, strutture adeguate e un sistema organizzativo altamente efficiente. Le nostre tende per le esercitazioni sono quelle dismesse da Roma e non sono ignifughe. Ancora: è necessario sensibilizzare le scuole, le quali dovrebbero richiedere alla Protezione Civile e ai Vigili del Fuoco di fare le prove di evacuazione”. Condividi