dal nostro inviato a L'Aquila Nicola Bossi
Il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, per finanziare la scuola abruzzese, si appella al Governo ma anche alla generosità degli italiani. "Alla comunità scolastica abruzzese servono tanti soldi - spiega -. Confidiamo, oltre che nelle strategie future del Governo, anche nella solidarietà della famiglie italiane. Noi stiamo facendo il possibile con quello che abbiamo a disposizione. Abbiamo stanziato 16 milioni di euro per costruire la nuova casa degli studenti il prima possibile dopo il crollo tragico del sei aprile. Abbiamo messo a bilancio tre milioni di euro per far ripartire l'istituzione del Conservatorio: non so se sono sufficienti ma questi avevamo e questi abbiamo messo".
Il ministro Gelmini ha rassicurato anche i docenti universitari e gli studenti iscritti alle facoltà dell'Aquila. Tra le istituzioni ci sarà un incontro a breve per definire accordi didattici con altre atenei italiani e realizzare un programma operativo per la riapertura dei corsi di laurea e delle sessioni di laurea riservate ai laureandi previste per aprile e per i mesi successivi.
La comunità della scuola abruzzese, seppur tra molte differenze e problematiche, riparte da oggi pomeriggio dopo il terremoto del 6 aprile che ha piegato le strutture, ha disperso migliaia di studenti ed ha modificato persino gli animi delle famiglie. Per il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, si riparte da zero, ma si riparte. I Comuni non colpiti direttamente dal sisma - quindi quelli lontani dall'epicentro - ritorneranno in aula tra domani e lunedì prossimo. Non ci sono danni nella stragrande maggioranza delle scuole al di fuori della provincia dell'Aquila. Resta, certo, la paura ma è necessario - secondo l'ufficio scolastico abruzzese - arginarla.
La situazione è difficile, invece, per le zone del 'cratere'. Il ministro dell'Istruzione non nasconde le difficoltà: "Abbiamo delle risposte ad alcuni dei problemi sollevati dal sisma - spiega Maria Stella Gelmini -. Ho firmato personalmente due decreti: il primo prevede che tutti gli studenti sfollati possano frequentare questo pezzo dell'anno scolastico in corso in qualsiasi istituto del Paese. Il secondo decreto riguarda invece la flessibilità per gli insegnanti abruzzesi; anche per loro la possibilità di svolgere la propria attività al di fuori dell'istituto d'appartenenza".
L'altra risposta che il ministro, gli insegnanti e l'ufficio scolastico regionale sono riusciti a dare alle famiglie e agli studenti riguarda la conclusione dell'anno scolastico per gli sfollati. "Gli studenti che devono affrontare l'esame di terza media - continua il ministro Gelmini - e la maturità non perderanno certo l'anno. Faranno il loro esame, avranno il loro giusto voto. Stiamo analizzando come fare tutto questo. La via indicata è quella seguita nel Friuli terremotato di trenta anni fa.
Al momento stiamo portando avanti un censimento degli studenti sfollati. Entro tre giorni sapremo quanti sono e dove si trovano, sia nelle 113 tendopoli sia negli alberghi della costa".
Non c'è ancora certezza per gli studenti più piccoli e per coloro che sono iscritti alle prime classi degli istituti superiori. La maggior parte degli edifici dell'Aquila e provincia sono lesionati e quei pochi rimasti in piedi sono visti di cattivo occhio da parte dei genitori ancora terrorizzati dallo sciame sismico che ogni giorno si manifesta. Il ministro Gelmini ha definito questa paura delle famiglie "una paura legittima dopo i tanti giovani morti sotto le macerie". Dove si potrà, si costruiranno delle aule all'interno di tende o tensostrutture. Ma anche questa è una soluzione parziale e difficile da attuare in ogni zona del 'cratere'. La Protezione civile ha fatto sapere che le 120 aree per sfollati sono ormai quasi al massimo dell'estensione; è difficile trovare spazio ulteriore per creare delle scuole da campo. Ma sono pronti da subito 120 tra insegnanti e volontari che si prenderanno cura di una attività didattica ludica 'informale' da portare avanti nelle tendopoli.
Un'operazione che terrà occupata soprattutto la giornata dei più piccoli tra gli studenti.
La vera partita della scuola abruzzese si giocherà nei prossimi mesi. "Siamo convinti che a settembre - spiega il ministro dell'Istruzione - ogni studente abruzzese avrà la sua scuola e potrà frequentare un anno scolastico come tutti gli altri ragazzi italiani". L'obiettivo della Provincia e del Comune dell'Aquila è quello di far partire immediatamente i lavori di ristrutturazione degli edifici scolastici colpiti soltanto in parte dal sisma.
Quattro mesi sono considerati sufficienti per questa tipologia di recupero e per realizzare anche nuove sedi che andranno a sostituire quelle crollate in tutta la zona del 'cratere'.
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