Elezioni/ Domani Potere al Popolo presenta i suoi candidati a Perugia
PERUGIA - Seconda settimana di campagna elettorale di Potere al Popolo! Umbria, stavolta incentrata sui temi Reddito e Lavoro. Una questione critica nella nostra regione, penultima in Italia per crescita del Pil fra il 2014 e 2018 (-8,4%, media nazionale -4%, media centro Italia -2,8%), con oltre 40mila disoccupati e 4mila emigrati all’estero, soprattutto giovani. Alla faccia della ripresa!
Questi sono i grandi risultati del Jobs Act e delle politiche che hanno svenduto i diritti e il potere dei lavoratori alle multinazionali: non è nostra abitudine fare politica con numeri che contano come “occupato” anche chi ha lavorato almeno un’ora nella settimana di indagine, ma la situazione è fuori controllo e aggravata dai casi di morte sul lavoro, purtroppo in costante crescita anche nel 2018, ultima quella di un muratore precipitato da un ponteggio di 10 metri sabato pomeriggio a Capanne (Perugia).
Potere al Popolo sta nei luoghi di lavoro, dove si è rotto il legame fra i partiti e le loro basi sociali, e sa quali sono le soluzioni per ridare dignità ai lavoratori e alle lavoratrici. Se è vero che l’innovazione tecnologica è progresso, abbassamento dell’orario settimanale a 32 ore a parità di salario.
Se la disoccupazione giovanile è inarrestabile, fine dello sfruttamento mascherato da tirocinio e subito investimenti nella messa in sicurezza dei territori e nella conversione ecologica del settore energetico per creare nuovi posti di lavoro. Un lavoratore formato e informato è un lavoratore che non si lascia sfruttare: ripristino dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, cancellazione delle forme di contratto che legalizzano la precarietà e sicurezza di una seria formazione a carico del datore di lavoro.
Quella italiana, e quella umbra in particolare, sono economie «di qualità» per tutti i settori, eppure i manager operano le scelte di marketing, i dirigenti spostano i luoghi di produzione, e i lavoratori subiscono le leggi del mercato sempre a favore del profitto dell’azienda. Noi la pensiamo diversamente: regolamentazione delle multinazionali, vincolandole a scopi sociali utili al territorio in cui queste sono presenti, maggiori tutele per i lavoratori autonomi e a partita iva, l’unico modo per difendere l’artigianato e i prodotti tipici della nostra terra.
L’Italia è fondata sul lavoro, e il lavoro e il reddito non sono slogan elettorali ma gli strumenti per arginare le guerre fra poveri e non scontare sulla pelle dei cittadini gli andamenti dei mercati finanziari.




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