PERUGIA – Capolista al Senato in Umbria, Matteo Renzi è approdato questa sera all’auditorium Capitini di Perugia per spronare i suoi davanti ad una platea numerosa nella quale spiccavano nelle primissime file tutti i candidati delle liste apparentate e gli esponenti massimi dei partiti che, alleati del Pd, sono impegnati in questa partita elettorale incerta come non mai.

Spiccavano fra gli altri  la presidente della Regione, Catiuscia Marini, seduta accanto all’imprenditore del cachemire Brunello Cucinelli, frequentatore della prim’ora della Leopolda e da molti ritenuto ormai come l’eminenza grigia del Pd perugino ed aumbro, assai più influente nella determinazione delle candidature persino degl segretario regionale Leonelli, anch’egli nei pressi ed assai gasato per la riuscita dell’evento.

Un discorso, quello di Renzi, diretto a galvanizzare un partito “impaurito” che ha spronato a fare squadra perché, ha detto, “In Umbria ci si gioca un pezzo delle elezioni e se ognuno fa il suo queste elezioni le possiamo vincere perché con queste regole elettorali possiamo essere il primo partito d’Italia”. Ammissione esplicita che la legge elettorale con la quale siamo chiamati a votare il 4 marzo è stata studiata non certo pensando al bene del Paese, bensì agli interessi primari di bottega del partito che ci governa. 

Per il resto il segretario nazionale dem ha provato a respingere gli attacchi portati alla sua persona ed al partito che guida, replicando alle speculazioni politiche di Salvini e Berlusconi riguardo alla politica immigratoria, ricordando al primo (foto del 2001 alla mano), oggi acceso antimusulmano, che un tempo girava per le moschee alla ricerca di voti ed, al secondo (questa volta a documentarlo c'è un video), che c’era un tempo in cui invitava gli stranieri a venire in Italia "mentre oggi va dalla D’Urso ha dire che io avrei sbagliato a firmare il Trattato di Dublino, che in realtà ha firmato lui".

Ma la polemica più accesa Renzi l’ha riservata alla sinistra di D’Alema e Grasso che, sottraendo voti al Pd avvicinerebbe Salvini e Berlusconi al governo, palese appello al "voto utile". Mentre a suo merito ha rivendicato l'aver salvato in mare, nel 2015, centinaia di vite umane. E giù, quindi, con la l'elencazione delle cose, a suo dire "buone", fatte, come la riduzione delle tasse (pressione fiscale scesa del 2%) e l'aumento dei servizi, gli incentivi alle aziende, il job acts e via elencando. E in aggiunta ciò che si ripromette di fare ora, mettendo sul piatto i 9 miliardi di euro promessi per aiutare le famiglie con figli, mentre ai lavoratori autonomi promette la semplificazione, ricordando che oggi lo Stato invia loro la dichiarazione dei redditi, evitsndogli di andare dal commercialista. Una misura, sostiene, che avrebbe ridotto l'evasione fiscale.

Per ultimo, l’affermazione che la crisi sarebbe finita e che il Pd avrebbe preso un Paese alle corde, mentre ora la crescita del 2% sarebbe a portata dell'Italia.

Tornando all’Umbria Renzi ha afermato che anche nella nostra regione la partita è apertissima, anche se particolarmente dura a Terni, ma “possiamo ugualmente vincere in tutti i collegi e al proporzionale”.

Quanto ai candidati il segretario nazionale dem ha polemizzato apertamente con Di Maio, che sfugge ad ogni confronto, sostenendo tra l’altro che, mentre quelli del Pd sono assolutamente presentabili, uno dei 5 stelle ha legami con gli Spada ed altri hanno truffato sui rimborsi.

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