di Daniele Bovi
Franco Asciutti?: “Non l'ho contrastato perché mi sta antipatico. Ho sempre e solo detto che se si voleva un candidato buono per la provincia, si poteva pescare in questo gruppo di consiglieri del quale facevo parte fino a ieri”. Di più: “Asciutti con la Provincia non c'entra un bel niente. Anzi, quando ha potuto ha messo pure i bastoni fra le ruote”. Ivo Fagiolari è comprensibilmente un uomo deluso e un filino avvelenato con un Pdl che lui definisce poco democratico e molto romanocentrico, dove per fare carriera bisogna essere, parole sue, “amici degli amici”.
Questa mattina il fu consigliere del Pdl, che per anni ha dato battaglia in Consiglio provinciale, ha quindi dato addio al partito di Berlusconi per approdare fra le italiche braccia de La Destra di Storace, Teodoro Buontempo (affettuosamente chiamato da tutti Er Pecora) e Aldo Tracchegiani. Tutti presenti per questa mattina per dare il benvenuto al nuovo arrivato e candidato per La destra alla presidenza della Provincia.
Con i suoi nuovi compagni Fagiolari si trova subito alla grande: “Nella mia vita – dice emozionato – questa è la seconda grande svolta. Da amante della libertà e non delle caserme non mi ritrovavo più in un partito irreggimentato. Combatterò una battaglia per riportare la politica fra la gente. Mi sento un kamikaze ma sono convinto che in molti mi seguiranno e capiranno”.
Fagiolari non ha per nulla gradito le scelte romane del partito, che non ha riconosciuto il lavoro fatto da lui e dai suoi compagni in anni di battaglie consiliari: “Pensavamo – ha proseguito Fagiolari – di aver maturato il diritto di veder riconosciuto il lavoro fatto”. Tradotto: la candidatura doveva toccare ad uno del gruppo, non necessariamente a me. E invece da Roma decidono tutto, “anche – dice – l'ultimo segretario di circolo. In questo Pdl gestito in Umbria in maniera non morale bisogna essere amico degli amici, altrimenti non si va da nessuna parte”.
Se il programma completo verrà presentato fra qualche giorno, intanto questa mattina Fagiolari ha voluto dare alla stampa alcuni assaggi sui temi forti di quella che sarà la sua campagna elettorale. Un programma che dovrà ridare nuovo slancio ad un ente “intontito” da una crisi gravissima. E allora prima di tutto moralità (“cacciare i dipendenti coinvolti in Appaltopoli”), attenzione rinnovata alla viabilità (“da un anno e mezzo non si fa più manutenzione”), azione decisa per quella che lui definisce una edilizia scolastica “fatiscente”, risoluzione del problema Trasimeno, niente più sprechi nella formazione professionale. “In questo campo – dice Fagiolari - abbiamo speso molto e ottenuto poco in termini di occupazione. Anzi, abbiamo arricchito i formatori”. Infine, Fagiolari promette di essere la sentinella in Consiglio contro “il consociativismo tra Pd e Pdl che serve solo a procrastinare il potere della sinistra”.
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