di Daniele Bovi
Il Consiglio regionale di oggi, che doveva discutere della proposta di legge sui distretti di qualità del mobile e, soprattutto, delle modifiche allo Statuto, si è arenato miseramente 10 minuti dopo il suo inizio a causa della mancanza del numero legale.
In aula infatti erano presenti 13 consiglieri di maggioranza su 19 mentre l'intero centrodestra, fiutata l'aria, era uscito dall'aula di palazzo Cesaroni poco prima. Un centrodestra che utilizza il numero legale come scusa: il vero obbiettivo infatti è quello di impedire, così come vuole la proposta di lege di modifica dello statuto, la riduzione del numero dei consiglieri da 36 a 30.
Il presidente Bracco non ha potuto dunque che sospendere la seduta dopo che la votazione sull'articolo 1 della legge sul marchio per il mobile in stile umbro non è stato approvato causa mancanza del numero legale.
Alla ripresa dei lavori è ancora una volta mancato il numero legale. Così che Bracco dallo scranno di presidenza ha annunciato, un po' scuro in volto, che la seduta era rinviata al 21 aprile prossimo e, in seguito, ha "urgentemente" convocato la riunione dei capigruppo che si sta svolgendo proprio in questi minuti e di cui vi daremo conto nel pomeriggio. Anche la precedente seduta del Consiglio si era risolta nello stesso modo.
Gongolano quelli del centrodestra. Zaffini (Pdl) ai taccuini presenti nei corridoi dell'aula dice: "Questo sarà il leit motiv dell'ultimo scorcio di legislatura, se questa maggioranza sgangherata continuerà a mostrare i muscoli che non ha su materie delicate come legge elettorale e statuto". Zaffini ha poi accusato il centro sinistra di "voler imporre scelte unilaterali su legge elettorale e statuto tirando diritto sulle regole che, come tutti sanno, si scrivono e si condividono insieme. Per fare come pretende di fare la maggioranza, bisognerebbe avere la capacità di contare e di contarsi, altrimenti è solo esibizionismo ed ostinazione a voler decidere unilateralmente". A nome di tutto il Pdl, Zaffini ha infine affermato di "osservare con stupore il giochino che qualcuno, nella sua maggioranza, sta tirando alla presidente della giunta".
E mentre zaffini parla, gli passa al fianco il presidente della Regione Lorenzetti che sibila ironica: "C'hanno ragione loro. Anche oggi annamo a casa".
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