MUTI A CAPODANNO.
di Alfonso Gianni.
Il tradizionale concerto di capodanno, questa volta diretto da Riccardo Muti. Vicino alla perfezione direi, tranne, forse, per quel brano che comprende l'uso dello Zither (la cetra da tavolo), dove gli stacchi fra lo strumento e il resto dell'orchestra non mi parevano all'altezza. Il tutto recuperato da una esecuzione non banale del troppo famoso Danubio Blu. La vera nota stonata è stata l'inquadratura di quella faccia di... (fate voi) del nuovo Cancelliere federale, Sebastian Kurz, con l'espressione di uno che fa la pubblicità a un dopobarba. Ma come hanno fatto gli austriaci a votare in modo da ottenere il governo più a destra d'Europa (mica era facile)? Soccorrono le profetiche parole di Thomas Bernhard, il più grande scrittore austriaco del Novecento (ricordate "Il soccombente" dedicato alla competitività in campo musicale?), poco tenero anche con il suo stesso popolo, tratte dal suo testamento, reso pubblico per sua volontà nel 1989: "Sottolineo espressamente di non voler aver nulla a che fare con lo Stato austriaco, e mi oppongo non solo a qualsiasi forma di intrusione, ma anche ad ogni avvicinamento di tale Stato austriaco alla mia persona e al mio lavoro – per sempre”.

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