ROMA - Uniti alle Europee ma nessuna fusione tra Rifondazione Comunista e il Pdci. Lo conferma al quotidiano online Affaritaliani.it Paolo Ferrero, segretario del Prc. ''Siamo una cosa intermedia. Nel senso -spiega Ferrero- che il nostro non e' ne' soltanto un cartello elettorale ne' l'unificazione dei partiti. Ma e' un insieme di forze che hanno deciso di fare un coordinamento stabile e che ha un unico progetto politico sul piano delle elezioni europee, quello di andare nello stesso gruppo parlamentare. Tutti infatti confluiranno nel GUE (Gruppo Unitario della Sinistra). C'e' la comune appartenenza in Europa e c'e' un programma che abbiamo stilato e che sinteticamente definirei 'come si esce da sinistra dalla crisi'. Non e' ne' un nuovo partito ne' un puro cartello elettorale''.
Pero' in futuro si puo' pensare a un unico soggetto comunista? ''Credo che si debba fare le cose assieme e che questa sia la strada migliore. Non fare processi di presunte unificazioni che producono solo scissioni. I due partiti resteranno divisi sia formalmente sia sostanzialmente. C'e' questo coordinamento -conclude Ferrero- che proseguira' anche dopo le Europee ma che non prevede lo scioglimento ne' di uno dell'altro partito. E' un modo di lavorare alla pari tra soggetti diversi''.
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