Approvato dall’Assemblea legislativa Documento economico e finanziario regionale
PERUGIA – L'Assemblea legislativa, dopo un lungo e articolato dibattito, ha approvato a maggioranza (13 sì di PD, SeR, Misto-MdP; 8 no di FdI, LN, M5S, RP, FI) la proposta di risoluzione che da il via libera al Documento di programmazione economica e finanziaria 2018-2020 della Regione Umbria. Dopo le relazioni di maggioranza e minoranza della mattina (https://tinyurl.com/aula19dicembre(link is external)) nel dibattito, prima delle conclusioni della presidente Marini (che ha parlato di Defr “pragmatico, realistico e riformista, con 4 pilastri: ricostruzione, welfare, trasporti, economia), sono intervenuti i consiglieri Attilio Solinas (Mdp): “La situazione economica e sociale dell'Umbria sta peggiorando e solo le reti di protezione sociale e di cura hanno creato un argine”; Emanuele Fiorini (Lega): “L'Umbria non innova e non investe in nuove tecnologie e nel verde”; Silvano Rometti (SeR): “Fare bene adesso è molto importante per riprendere il cammino”; Marco Squarta (FdI): “l'ennesimo elenco di azioni e obiettivi annunciati ma rimasti sulla carta”; Maria Grazia Carbonari (M5S): “un documento che ripropone stime e obiettivi dei dfr degli ultimi anni”; Claudio Ricci (Rp): “Necessario razionalizzare le spese e puntare sulla ricostruzione come volano per la ripresa”; Gianfranco Chiacchieroni (capogruppo Pd): "Con il defr acceleriamo e consolidiamo l'azione avviata nel 2016 per sviluppo, innovazione e ricostruzione”; Sergio De Vincenzi (Rp): “Si commette di nuovo l'errore di affrontare a compartimenti stagni i problemi della regione. manca attenzione per le famiglie”; Valerio Mancini (Lega): “Nel Defr si leggono molti annunci ma pochi risultati concreti”.
EMENDAMENTO A PROPOSTA DI RISOLUZIONE SU DEFR 2018 - 2020
Sisma, trasporti, mobilità, infrastrutture viarie, politiche abitative, lavoro, ambiente, welfare: questi i punti centrali della proposta di risoluzione (che approva il Defr 2018-20), cui contenuti sono stati indicati nell'emendamento proposto da Gianfranco chiacchieroni (PD), Silvano Rometti (SeR), Attilio Solinas (Misto-MdP) e votato a maggioranza (13 sì e 8 no). Sulle questioni indicate dal documento sottoscritto dai capigruppo della maggioranza si chiede il particolare impegno dell'Esecutivo.
SISMA-RICOSTRUZIONE – Inizio ricostruzione pesante nel 2018, sia per gli edifici privati, sia pubblici. Approvati 3 piani per gli edifici scolastici e 2 per le opere pubbliche che vedranno il concorso dell'USR, dei Comuni e della Province. Attuazione delle misure contenute nei POR per la ripresa dei territori colpiti dal terremoto con le risorse aggiuntive di 56milioni di euro su FESR 2014 – 2020 e di 52milioni sul PSR.
TRASPORTI, MOBILITÀ, INFRASTRUTTURE VIARIE - Rafforzare le previste linee di indirizzo e progettuali per la mobilità condivisa come il Car Sharing, e dolce con il completamento delle piste ciclabili programmate. Risoluzione delle problematiche ancora aperte, relative al Nodo di Perugia, in vista della prossima apertura e al completamento del progetto Quadrilatero. Monitoraggio e verifica azioni di ammodernamento e messa in sicurezza della linea della Ferrovia Centrale Umbria con il passaggio a Ferrovie dello Stato. Sperimentare il collegamento con l'alta velocità mettendo in relazione le maggiori città umbre. Biglietto unico come strumento di connessione in tema di mobilità regionale e sperimentazione del biglietto digitale. Velocizzazione delle procedure per la gara relativa al Tpl. Raddoppio tratto ferroviario Spoleto-Trevi.
POLITICHE ABITATIVE – Pubblicazione a inizio 2018 del bando per i contributi-acquisto prima casa per giovani coppie o single.
POLITICHE DEL LAVORO – Potenziare azioni inserimento lavorativo, rivolte in particolare ai giovani riattivando e finanziando tutte le misure di formazione e inserimento lavorativo.
POLITICHE AMBIENTALI - Valorizzazione delle risorse naturali e attuazione piano di per la qualità dell'aria e il consumo del territorio. Attuare la programmazione regionale in materia di rifiuti solidi urbani dando indirizzi cogenti ad AURI e Comuni, su raccolta differenziata e impiantistica. Accordi interregionali per collocare la frazione secca residua per superare l'attuale smaltimento in discarica.
POLITICHE EUROPEE - Destinare e/o istituire più punti di riferimento regionali, distribuiti su tutto il territorio regionale per facilitare, supportare ed incentivare l'accesso ai fondi europei. Accelerare l'attuazione dei POR FESR ed FSE 2014–2020 sostenendo gli investimenti delle imprese a sostegno della crescita;
WELFARE - affrontare il problema della convivenza civile coniugando sicurezza urbana, politiche immigratorie, politiche sociali abitative, politiche della formazione e del lavoro. Particolare attenzione alle povertà estreme con una serie di misure specifiche aggiuntive dando attuazione alle misure regionali e nazionali. Partecipazione delle persone con disabilità, delle loro famiglie e delle associazioni nella fase di predisposizione ed elaborazione dei bandi e nella progettazione e valutazione degli interventi.
INTERVENTI
ATTILIO SOLINAS (Mdp): “LA SITUAZIONE ECONOMICA E SOCIALE DELL'UMBRIA STA PEGGIORANDO E SOLO LE RETI DI PROTEZIONE SOCIALE E DI CURA HANNO CREATO UN ARGINE, che ora però sembra non reggere più. Ci sono forti criticità, per far fronte alle quali va riattivato l'Osservatorio regionale sulle povertà. Va chiarito quale nuovo modello di sviluppo si vuole perseguire per creare nuova e duratura occupazione. Devono essere sostenute le start up e i giovani che concludono il ciclo di studi. Vanno finanziate le politiche di prevenzione che puntano su attività motoria e sullo sport. Necessario favorire l'aggregazione delle imprese edili nei lavori di ricostruzione. Serve l'approvazione della legge regionale sulla ricostruzione con nuove norme sull'urbanistica e l'edilizia. Le risorse comunitarie vanno spostate verso l'agenda urbana, con progetti integrati specifici con investimenti pubblici per la manutenzione del territorio e il ripopolamento delle aree interne e dei piccoli comuni. Fondamentale l'istituzione di uffici regionali che possano fornire l'assistenza per l'elaborazione e la presentazione dei progetti per l'accesso ai europei. Bisognerà stanziare fondi per la manutenzione delle strade prima delegata alle Province. Immobili rurali e terreni della Regione dovranno essere utilizzati per l'imprenditoria giovanile, non solo in ambito agricolo, per fermare il degrado degli edifici ristrutturati, che non vanno svenduti. Servono investimenti per la sanità territoriale, puntando all'eliminazione della precarietà e all'adeguamento dei servizi. Non è stata ancora realizzata l'azienda integrata Regione-Università ed anzi si sono registrate delle conflittualità inopportune e da superare. C'è stato un preoccupante calo del 40 per cento nell'attività della chirurgia generale nell'ospedale di Perugia, a cui bisogna fare fronte. In agricoltura va contrastato il consumo di suolo e di risorse idriche preferendo le coltivazioni diffuse e di qualità rispetto a quelle intensive. Serve un nuovo patto tra natura, produzione e consumo per una filiera agro-naturale umbra che rientri nel sistema di promozione turistica e culturale. Non si possono distribuire a pioggia i fondi europei: il sistema a sportello velocizza le procedure ma non serve a verificare i progetti a cui vengono assegnati i fondi e i risultati in termini di reale sviluppo economico. Per tutti gli interventi andranno previsti strumenti di misurazione dell'efficacia delle azioni intraprese”.
EMANUELE FIORINI (Lega): “L'UMBRIA NON INNOVA E NON INVESTE IN NUOVE TECNOLOGIE E NEL VERDE. Tante aziende vivono situazioni critiche e molte altre hanno chiuse. Troppe sono le crisi aziendali aperte. Crescono le liste di attesa in sanità, che portano i pazienti verso le cliniche private o verso altre città o regioni. La rete infrastrutturale è da terzo mondo, tra ferrovie, strade e aeroporto in difficoltà. La ricostruzione in Valnerina arranca. Questa maggioranza è a corto di idee ma non di promesse. L'Umbria sta perdendo il treno della ripresa economica. Voteremo contro questo 'libro dei sogni'”.
SILVANO ROMETTI (SeR): “FARE BENE ADESSO È MOLTO IMPORTANTE PER RIPRENDERE IL CAMMINO. È indubitabile che anche l'Umbria sta risentendo positivamente degli effetti di una congiuntura economica in miglioramento in Europa ed in Italia: l'Umbria non sta scivolando indietro, ma verso il Centro-Nord. Fare bene adesso è quindi molto importante. Dobbiamo dunque lavorare sui punti deboli del nostro tessuto economico. In Umbria ci sono molte imprese piccole e fragili o altre particolarmente grandi, multinazionali con i propri centri decisionali fuori dalla nostra regione, che non vivono quindi gli effetti prodotti dalle loro scelte sul territorio. È importante portare avanti una programmazione con carattere di continuità. Una strategia ha bisogno di un medio-lungo periodo per trovare il suo compimento. Il documento affronta temi centrali, tra cui quello importantissimo delle riforme, che puntano ad alleggerire la spesa pubblica rispetto alle dinamiche del territorio. Quanto previsto per lo sviluppo, con Umbria 4.0 riorienta le risorse rispetto alle prospettive di crescita, puntando su export, innovazione, ricerca. Positivo l'intervento sul settore turistico che rappresenta un'economia diffusa importantissima. La Sanità è un settore che funziona bene. Le criticità vanno affrontate attraverso il Piano sanitario regionale, a partire da quella dell'area chirurgica dell'ospedale regionale. Una specialità che ha rappresentato il fiore all'occhiello della rete ospedaliera regionale, ma che oggi vede un forte decremento. Per quanto attiene al sisma e alla ricostruzione c'è stato un appesantimento delle procedure. Troppo dualismo tra Protezione civile e Commissario governativo. L'Umbria può dare comunque grande prova rispetto alla capacità di intervento, come del resto dimostrato in passato, facendo addirittura meglio. Per le infrastrutture si sta attuando il Piano regionale dei trasporti. Il raggiungimento del biglietto unico è frutto della scelta di un unico gestore. Bene la previsione dell'arretramento di un Frecciarossa a Perugia, ma non perdere di vista l'intercettazione della direttissima ad una distanza compatibile con il capoluogo ed altri territori. Non rinunciare alla stazione Media Etruria. Per le infrastrutture stradali bene il Nodo di Perugia su cui va indirizzata ogni energia. Il documento si muove in un contesto di numeri chiari e non contestabili, con obiettivi condivisibili. Sulla questione rifiuti bisogna incidere fortemente per trovare soluzione alla parte finale dello smaltimento”.
MARCO SQUARTA (FdI): “ENNESIMO ELENCO DI COSE ANNUNCIATE, MA RIMASTE INCOMPIUTE. Una unica centrale di committenza esterna della Regione rappresentava una priorità già nel 2016, poi nel 2017 ed oggi viene spostata nel 2018. Per quanto attiene al trasporto pubblico locale si mette nuovamente in evidenza la sostituzione del mezzo privato con quello pubblico. Situazione già letta nel 2016 e 2017 dove veniva rimarcata l'importanza del Piano di bacino unico regionale, oltre ad una gara unica che ancora oggi non c'è, ma tutto ciò viene riproposto. Ancora oggi, rispetto ai servizi su gomma e lacuale si fa riferimento a contratti del 2011 e 2012, e che sono stati prorogati ope legis. Per quanto riguarda le politiche abitative, era stato detto nel 2016 e nel 2017 che avreste fatto una gara per l’assegnazione dei servizi, ma ancora vigono i vecchi soggetti del 2011. Sulla definizione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, la Regione è inadempiente dal 2003 e non consente all’Ater regionale di applicare le disposizioni previste, a partire dall’Isee quale parametro di riferimento. In merito alla sanità, le liste di attesa, ancora oggi non si riescono ad abbattere. A Terni gli assegni di sollievo o non si riesce ad ottenerli o arrivano comunque in maniera tardiva. Auspico che nel nuovo Piano sanitario regionale si possa prevedere un'unica Asl ed un'unica Azienda ospedaliera, magari una con sede a Terni e l'altra a Perugia. La Regione dovrebbe fare di più in termini di turismo. È importante investire seriamente sulla promozione turistica, capire cosa fa Sviluppumbria e che risultati sono stati ottenuti rispetto alla promozione messa in campo. Sull'arretramento di un treno Frecciarossa a Perugia è un primo passo importante. Chi ha un minimo senso di responsabilità deve essere contento di questa opportunità perché si tratta di un piccolo passo avanti verso l'uscita dall'isolamento”.
MARIA GRAZIA CARBONARI (M5S): “QUESTO DOCUMENTO RIPROPONE STIME E OBIETTIVI DEI DFR DEGLI ULTIMI ANNI. Ma bisognerebbe essere realisti e proporre soluzioni concrete. La razionalizzazione delle partecipate è positiva, ma si tratta di un proposito che ci portiamo dietro da tempo senza andare fino in fondo, dato che si tratta di un percorso scomodo. Sarà difficile trovare acquirenti per le quote dei Consorzi Crescendo e Tns, che sono stati gestiti in modo brutale, bruciando 30milioni di euro circa. Ecco cosa succede se si mettono delle persone senza competenze economiche a guidare società pubbliche. La razionalizzazione dei costi è importante in ogni settore e le società partecipate devono almeno fornire servizi. Sulla prevenzione della corruzione, le norme già esistono e andrebbero solo fatte rispettare, anche negli affidamenti delle gare e degli appalti. Faremo una serie di accessi agli atti per verificare eventuali casi di conflitti di interessi di dirigenti regionali. Sulla valorizzazione del patrimonio immobiliare, la Regione dovrebbe pagare anche l'affitto della Agenzia Onu per l'Acqua, che costa 150mila euro all'anno. Farò un sopralluogo per scoprire di cosa si occupa questa agenzia. Su Sviluppumbria, ci siamo imbattuti in progetti come quello per la Palestina e per il Brasile che non hanno portato alcuno sviluppo per l'Umbria. Mentre servirebbero risorse per le realtà produttive della nostra regione, creando nuova occupazione. Sul contrasto della ludopatìa, in molte città dell'Umbria ci sono delle bische clandestine che ci sono state segnalate e sulle quali le Forze dell'ordine dovrebbero intervenire”.
CLAUDIO RICCI (RP): “RAZIONALIZZARE LE SPESE, PUNTARE SULLA RICOSTRUZIONE. Il bilancio preventivo viene continuamente riposizionato durante l'anno. Dopo anni complessi per l'Italia e per l'Umbria, stiamo lentamente recuperando. Dovremmo recuperare circa 15mila posti di lavoro per poter riposizionare la nostra regione. La ricostruzione pesante può rappresentare un volàno importante, come avvenuto dopo il 1997. Il nuovo Piano paesaggistico inciderà sullo sviluppo delle aree del cratere e delle infrastrutture, oltre che sui piani regolatori dei Comuni. Il costo delle partecipate per l'Umbria è di 28milioni di euro e andrebbe razionalizzato. Per il rilancio del turismo, la promozione dovrà essere legata sempre di più alla commercializzazione del prodotto. La raccolta differenziata, anche se arrivasse ad altissime percentuali, lascerà tonnellate di indifferenziato da smaltire, servirà una ricognizione sugli impianti da utilizzare a questo fine. Serviranno risorse per consentire l'attivazione di nuovi collegamenti dall'aeroporto di Perugia. L'arretramento del Frecciarossa da Arezzo a Perugia deve rappresentare un primo passo per portare tale collegamento anche a Foligno, Spoleto e Assisi. Sulla sanità, sarebbe un grande passo se nel 2018 le due Asl di Perugia e Terni trovassero un maggiore raccordo, sia per far funzionare la centrale acquisti che per i servizi prestati. Positivi i fondi per il sostegno alle attività sportive. Il centro delle Nazioni unite sull'acqua, rappresenta un valore di rilievo internazionale”.
Gianfranco CHIACCHIERONI (capogruppo PD): "CON DEFR 2018-20 ACCELERIAMO E CONSOLIDIAMO L'AZIONE AVVIATA NEL 2016 PER SVILUPPO, INNOVAZIONE E RICOSTRUZIONE. L'anno scorso facemmo una scommessa approvando la programmazione economica finanziaria e il bilancio: l'obiettivo era di sostenere la ripresa che si avviava e cominciare l'opera di ricostruzione post-sisma 2016. Oggi possiamo dire che ce la stiamo facendo, e bisogna accelerare, consolidare questo processo, attraverso: riforma mercato lavoro, qualificazione servizi, pianificazione mirata e appropriata. Per quanto riguarda lo sviluppo economico, possiamo fare un bilancio positivo del programma industria 4.0, sul quale ha puntato il governo e che si sta dimostrando motore di ripresa. La Regione Umbria su questa strada sta facendo la sua parte, come pure Confindustria. Per quanto riguarda la ricostruzione post sisma 2016 è indubitabile che alcuni risultati siano stati raggiunti: consegna moduli abitativi privati, delocalizzazione imprese, avvio riqualificazione delle infrastrutture viarie. Rispetto alla proposta di legge sulla ricostruzione occorre prestare attenzione a porre in essere progetti e azioni che impediscano lo spopolamento di quei territori. Necessario perciò salvaguardare anche i piccoli nuclei abitativi, che sono presìdi importanti ambientali, sociali e a grande valenza turistica. Attiviamo quindi le popolazioni, con tutte le risorse anche sociali e organizzative, come anche le Pro loco e le associazioni. Pensare quindi progetti particolari per quei luoghi-simbolo come ad esempio Castelluccio e San Pellegrino di Norcia, rendendo protagoniste le popolazioni. Ma la ricostruzione post-sisma riguarda anche quelli precedenti al 2016 e bisogna perciò proseguire nell'opera avviata per chiudere entro breve le partite ancora aperte. Sosteniamo con grande convinzione il Defr, strumento importante di sviluppo e innovazione”.
SERGIO DE VINCENZI (RP): “SI COMMETTE DI NUOVO L'ERRORE DI AFFRONTARE A COMPARTIMENTI STAGNI I PROBLEMI DELLA REGIONE. Non viene nemmeno citato il problema della de-natalità e dell'invecchiamento della popolazione. Manca il riferimento al patto generazionale rappresentato dalla famiglia. Circa il 16 per cento della popolazione umbra vive nelle aree marginali, dove ogni anno si perdono migliaia di ettari abitati e vissuti, con un ambiente che non viene più curato. La strategia nazionale sulle aree interne è partite nel 2014 mentre noi solo il 6 dicembre abbiamo firmato l'accordo per l'area dell'Orvietano. E molte delle azioni annunciate non porteranno ad un vero sviluppo di quei territori. Rischiamo anche di perdere le cifre stanziate per lo sviluppo della aree interne. Il patto tra generazioni non viene messo al centro del Defr e questo mi rammarica. Se le persone non vengono messe al centro di una politica di sviluppo essa è destinata a fallire. Mancano interventi in favore delle donne per garantire la compatibilità tra lavoro e famiglia. Nel Defr manca un filo logico che faccia intravedere un possibile obiettivo. Mancano gli investimenti per l'inversione di rotta sul fronte familiare”.
VALERIO MANCINI (LEGA): “MOLTI ANNUNCI MA POCHI RISULTATI CONCRETI. La battaglia per la Ferrovia centrale umbra, iniziata oltre due anni fa, ha avviato un processo di risanamento della ferrovia regionale. Ma le stazioni sono in stato di forte degrado. Positivo il nuovo biglietto unico per il trasporto pubblico presentato ieri. Sulle infrastrutture siamo indietro e c'è molto da fare, soprattutto per superare l'effetto del sisma. Sarebbe servito un intervento più efficace del Governo, che invece ha individuato altre priorità, come lo Ius soli e lo stipendio dei detenuti lavoratori. L'Umbria ha perso in termini di Pil e si è avvicinata ai livelli delle regioni meridionali”.
Catiuscia MARINI (presidente Regione Umbria): “QUESTO È UN DEFR PRAGMATICO, REALISTICO E RIFORMISTA, CHE HA QUATTRO PILASTRI: RICOSTRUZIONE, WELFARE, TRASPORTI, ECONOMIA. Un Defr coerente con la manovra economico-finanziaria, compatibile con le risorse di bilancio e quindi concreto nella sua attuazione. Una manovra finanziaria che rinuncia a usare la leva fiscale, e oramai siamo a 13-14 anni consecutivi, con una capacità di razionalizzazione della spesa finanziaria e con una capacità di riaprire gli investimenti, malgrado l’attuale contabilità pubblica che guida le Regioni rallenta la spesa pubblica per investimenti, rende più difficoltoso l’uso intelligente dei fondi comunitari: basti pensare che questa Regione ha 120-130milioni di euro bloccati per accantonamenti. Proprio la RICOSTRUZIONE POST SISMA è centrale nel Defr per il 2018. A gennaio, insieme ai comuni del cratere, chiudiamo la fase strettamente legata all'emergenza. Per il 2018 vengono messe appunto le azioni per la ricostruzione: cronoprogramma; ufficio speciale per ricostruzione. Gli enti locali possono diventare soggetti attuatori, come le diocesi per l'interno patrimonio di loro appartenenza, come le province insieme ai comuni per la ricostruzione degli edifici scolastici e delle opere pubbliche. Approvati tre piani per l'edilizia scolastica, due per le opere pubbliche. Complessivamente per le opere pubbliche siamo a circa 200milioni di euro che nel 2018 entreranno, sia nella fase di progettazione, sia nella fase di appalto lavori. Per la ricostruzione privata entrerà nella fase operativa l'ufficio per la ricostruzione. Nel 2018 entrerà nella fase operativa anche la centrale della ricostruzione. Il Piano delle opere pubbliche è importante visto che contiene caserme, strade, beni monumentali, gli ospedali di Norcia e Cascia, e opere pubbliche funzionali alla ripresa dell'attività turistica. Nel WELFARE abbiamo consolidato le principali politiche volte all'inclusione sociale. A partire dalla SANITÀ che ha innovato, mantiene gli obbiettivi e ha un saldo positivo di spesa. Abbiamo dato l'avvio al nuovo piano sanitario, con gli obiettivi raggiunti che concorrono alla qualità del sistema, con l'incremento dei servizi, non usando la leva fiscale e non avendo ticket aggiuntivi. Non abbiamo rinunciato all'innovazione, con una visione di riforma e di potenziamento: ad esempio con l'attuazione della riforma della medicina generale, il numero unico 112 insieme alle Marche, la razionalizzazione dei servizi dei presìdi, il potenziamento della medicina territoriale e della prevenzione. Sono stati fatti investimenti sugli altri grandi pilastri del welfare: IL DIRITTO ALLO STUDIO E L'INCLUSIONE SOCIALE. Il diritto allo studio è stato sempre più potenziato negli anni soprattutto nei servizi per l'infanzia 0-3 anni, che ci permette di affrontare la riforma 0-6 con pilastri solidi. C'è una crescita delle politiche per la famiglia e per le famiglie, le risorse importanti aggiuntive su autismo, disabilità, non autosufficienza per cui otteniamo 900mila ero in più, il dopo di noi. Risorse importanti a rafforzare la rete di welfare. Senza dimenticare la sperimentazione sulle misure per la lotta alla povertà, con il Sia che dà risorse importanti con un'idea innovativa di cittadinanza sociale. Sui TRASPORTI i risultati di questi giorni sono il lavoro di cinque anni di serissimo lavoro. Di fronte ad una situazione di difficoltà delle società dei trasporti abbiamo scelto la strada del futuro. Sui trasporti siamo un laboratorio: per la prima volta una unica regione è riuscita a gestire in maniera unitaria tutto il sistema dei trasporti, ferroviario su gomma e alternativo. Siamo riusciti a mettere sotto controllo la spesa e salvaguardare il lavoro, riqualificare i servizi e che ci ha permesso di aprire anche la parte investimenti. L'affidamento a Rfi ci permette di stare in una gestione consolidata e seria, con investimenti per potenziarlo. Ora ragioniamo su come aumentare l'offerta regionale. Per L'ECONOMIA, L'IMPRESA E IL LAVORO abbiamo messo in risalto i dati Istat che parlano di una regione che nella fase della crisi ha perso più di altre, ma negli anni della ripresa ha invertito la tendenza grazie alle medie imprese, alle multinazionali che tornano ad investire da noi come Alcantara. Impegni che producono benefici anche sul mercato lavoro, con dati che ci avvicinano al dato pre-crisi. Sul fronte dell'innovazione abbiamo presentato pochi giorni fa il laboratorio meccatronico connesso all’Its, una cosa molto importante fatta insieme con il Ministero, con l’Ufficio scolastico regionale e con le associazioni di categoria. Allora quello che mettiamo nel Defr tiene conto anche di questa programmazione che ha anche delle risorse aggiuntive del sisma: 56 milioni sul Fesr per investimenti nell’area cratere, 52 milioni aggiuntivi sul fondo dell’agricoltura. Risorse per l’innovazione, per la ricerca e per la competitività del sistema economico d’intesa in tutti i settori: turismo, manifattura e agricoltura che coinvolgono anche i servizi”

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