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SPOLETO – La ricollocazione della biblioteca nella sua sede storica di Palazzo Mauri, dopo 25 anni di “esilio”, segna l’apertura di un centro di fondamentale importanza per i cittadini, vocato a soddisfare le esigenze di informazione, a concorrere alla formazione culturale di giovani e adulti e, non ultimo, a svolgere anche una funzione sociale. È quanto ha sottolineato il rappresentante dell’Assessorato alla Cultura della Regione Umbria, intervenendo stamani a Spoleto all’inaugurazione della biblioteca “Giosuè Carducci”. La Regione Umbria ha recentemente varato il Piano Strategico per la Società dell’Informazione, “Umbria 2013” – ha ricordato - in cui è richiamata con forza la funzione centrale delle biblioteche, attraverso gli strumenti digitali, nella comunicazione e promozione della “risorsa Umbria”, della completa fruibilità on-line del patrimonio culturale umbro. Il rappresentante dell’Assessorato alla Cultura ha ripercorso le azioni e i progetti dalla Regione, nonostante le limitate risorse finanziarie e a fronte delle rilevanti competenze, fra cui lo svolgimento delle funzioni di Soprintendenza ai beni librari, ed ha elencato i traguardi raggiunti. Si inaugura oggi la biblioteca di Spoleto – ha detto - da un mese è stata aperta la nuova biblioteca di Orvieto, entro un anno quelle di Gubbio e Città di Castello cui sono state assegnate notevoli risorse finanziarie in ragione soprattutto degli Accordi di Programma Quadro che dal 2001 al 2007 sono stati stipulati con il Governo. Con risorse proprie della Regione sono state sostenute le ‘grandi’ biblioteche ma anche le medio–piccole, così come il Polo regionale del Servizio Bibliotecario Nazionale. Con la legge regionale 37/90 è stata sostenuta la necessità di una maggiore partecipazione da parte degli enti proprietari, attraverso il cofinanziamento degli interventi di tutela, restauro, incremento del patrimonio librario. Un esempio fra tutti, ha aggiunto, è proprio la Biblioteca “Carducci” di Spoleto, alla quale sono stati destinati forti investimenti finanziari per la disinfestazione prima e per il restauro poi di tutto il fondo antico, contribuendo allo stesso tempo alla rinascita del Palazzo sia in termini finanziari che di assistenza tecnica. La Regione Umbria, ha rilevato ancora, ha previsto nel “Dap” (Documento annuale di programmazione) 2009 che si vada entro l’anno alla revisione legislativa del settore. Nel corso del 2009, inoltre, il Polo regionale del Servizio Bibliotecario Nazionale potrà fare un salto di qualità grazie all’introduzione di un nuovo sistema che snellirà le procedure e accorcerà i tempi delle funzioni svolte. Condividi