PERUGIA - L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha approvato (11 sì della maggioranza, 7 astensioni dei gruppi di opposizione ) le “Linee guida strategiche per lo sviluppo della società dell'informazione”. 

Il relatore di maggioranza, ANDREA SMACCHI, ha illustrato il documenti spiegando che “il momento che stiamo vivendo verrà forse ricordato come uno dei periodi in cui le innovazioni tecnologiche hanno maggiormente impattato sull’economia oltre che sulla società e l’impegno che tutti noi dobbiamo assumerci è quello di partecipare a questo cambiamento senza trincerarsi dietro falsi miti o barriere destinate inevitabilmente a sgretolarsi. E la Pubblica Amministrazione ha attivato un percorso di cambiamento importante.  Per lo sviluppo della società di informazione, nel periodo 2014-2017 la nostra Regione ha investito complessivamente circa 31milioni di euro incrementando gli investimenti per l’Agenda digitale di altri 21milioni. L’Agenda digitale persegue la crescita socio-economica della Regione attraverso tre chiavi: servizi attorno alle esigenze dei cittadini, cambiamento tecnologico organizzativo, apertura e collaborazione al cambiamento. Chiavi che mirano a unire pubblico e privato perseguendo cinque missioni: Capitale umano e uso internet, Imprese e integrazione tecnologie digitali, Territorio smart e qualità, Servizi pubblici digitali (compresa la salute elettronica), Connettività per la banda ultra larga. Siamo tutti consapevoli che il digitale rappresenta la base in ogni settore in cui si sviluppano politiche regionali e non un settore di intervento a se stante. Per questo la nostra Regione ha effettuato un investimento importante circa 100 milioni di euro complessivi per l’Agenda digitale, la banda ultra larga e i progetti per lo sviluppo e l'innovazione.

Il relatore di minoranza, RAFFAELE NEVI (Forza Italia), ha spiegato l'astensione sull'atto con la richiesta di una maggiore attenzione alla sussidiarietà orizzontale: “Le associazioni di categoria ci hanno scritto una lettera con osservazioni puntuali e importanti. Viene sottolineata la necessità che venga superata la primazia del pubblico, che invece deve limitarsi ad un ruolo di controllo. Serve una partnership più forte tra pubblico e privato, in discontinuità col passato. Servono fondi per le infrastrutture, in grado di attivare gli investimenti per la trasformazione della pubblica amministrazione e delle imprese”. 

GLI INTERVENTI
MARIA GRAZIA CARBONARI (M5S): “L'Umbria è in forte ritardo in una delle sfide più importanti, che la Regione sta perdendo. Lo sviluppo del digitale è fondamentale per il rilancio dell'economia dell'Unione europea per il prossimo decennio. Chi sta al passo con l'agenda digitale riesce a vincere nei mercati a far stare meglio le persone, riesce ad evolversi e adattarsi a un mondo che cambia. L'Italia è molto in ritardo e l'Umbria di più. I dati Eurostat sulla società dell'informazione evidenziano come per famiglie e cittadini la mancanza di competenze digitali risulti fra le cause più importanti del non utilizzo di internet, abbiamo il numero più alto di analfabeti digitali. Siamo ancora molto indietro anche nei servizi pubblici, a partire dalla sanità. Le frodi informatiche fanno molte vittime fra i nostri cittadini, il doppio della media italiana, c'è un utilizzo poco consapevole e spregiudicato della rete. I dati eurostat riferiti al 2015 dicono che solo il 24 per cento degli umbri utilizza internet per relazionarsi con la Pa. I siti sono carenti nella trasparenza nonostante gli obblighi previsti dal decreto, spesso si cercano documenti impossibili da trovare nelle apposite sezioni del sito. Nel rapporto con i cittadini, Milano rilascia il 54 per cento di certificati in forma digitale, Perugia il 29. C'è il gap della banda larga, 117mila famiglie non hanno alcuna connessione a internet. Necessari interventi più incisivi, nonostante siano stati spesi 31milioni di euro dal 2014. Molte zone rurali e borghi sono ancora isolati dai servizi di connettività, spesso si tratta di zone artigianali o distretti interi che sono tagliati fuori dai servizi. Smart city: anche la Regione dice che è una delle missioni principali, ma i dati dicono che Perugia e Terni sono agli ultimi posti per reti di comunicazione e accesso alla Pa. Quindi gli obiettivi non sono stati centrati e si riscontra mancanza di progettualità. Turismo: uno dei cinque ambienti delle linee guida per la trasformazione digitale, l'istituto demoscopico che valuta la reputazione turistica delle regioni dà l'Umbria penultima, e per le ricerche su Google per parole chiave, l'Umbria è ultima dietro alla Basilicata. Come popolarità delle destinazioni siamo terzultimi. Arriviamo dunque tardi, sono stati investiti fondi ma c'è ancora molto da fare. Apprendiamo con piacere del nuovo sistema di digitalizzazione del progetto 'lavoro per te', ma siamo in ritardo di dieci anni rispetto alle esigenze della popolazione, dei disoccupati e delle imprese. Speriamo che adesso si vada alla velocità della luce. Oltre al portale ci sia dunque anche un effettivo funzionamento, e ci auguriamo che sia adeguatamente pubblicizzato”. 

CLAUDIO RICCI (RP): “Questa sta per diventare una nuova 'materia prima', che si riposiziona e cambia stato continuamente. I tentativi di determinare linee guida strategiche debbono tener conto di questo quadro di opportunità ma problematico. Il piano, con la piattaforma si pone un tema centrale a cui cerca di dare una risposta: la gestisce dei tanti dati che oggi produciamo. Non dobbiamo duplicarli ma coordinarli e aggiornarli.  Anche nel confronto tra le diverse amministrazioni. I fondi europei tentano di dare qualche punto di riferimento. C'è un riferimento strategico europeo, il tentativo di creare un mercato unico digitale. La formazione e la consapevolezza diffusa è centrale su questo tema. È necessario far sviluppare le nostre piccole imprese dal punto di vista tecnologico per far competere i loro prodotti a livello locale.  Per la Cna solo il 20 per cento degli iscritti in Umbria ha un sito internet adeguato. Questo ci dà la misura del lavoro da fare. Nel servizio pubblico questo si traduce nella mancata semplificazione. Dobbiamo spingere verso l'autocertificazione attraverso internet. Le tecnologie oggi stanno diventando sempre più mobili, quindi le nostre politiche devono andare in questa direzione”.

ANTONIO BARTOLINI (ASSESSORE): “Questo piano va nella giusta direzione e nel suo sviluppo triennale consentirà quell'innovazione che è attesa da tutti. Questo atto è rilevantissimo, il più importante tra quelli non legislativi, perché su queste linee strategiche si muove lo sviluppo, il futuro e la capacità di innovazione del nostro territorio regionale. Ricordo che tra i principi che sono alla base del piano ci sono le persone prima di tutto. E questo per ribaltare quella concezione dei piani passati che avevano un aspetto più burocratico. Ma al secondo posto ci sono le imprese. Non a caso abbiamo un colloquio continuo con le associazioni di categoria, con Confindustria e Assintel che hanno partecipato a questo progetto. L'Umbria è la prima regione in cui si è alimentato il Digital lab delle imprese, come si è visto dal piano Calenda 4.0. L'Umbria è in scia di importanti azioni di cambiamento digitale, come l'Industria 4.0, il Piano banda larga con 4miliardi di euro, l'Agenda digitale. I comuni umbri sono al terzo posto tra le Regioni per innovazione, siamo tra i primi a dare la possibilità ai cittadini di usare Speed e Pago Pa. Non mi sembra che siamo messi male. Proprio la settimana scorsa è venuto il team del Commissario Straordinario per l'attuazione dell'Agenda Digitale, Piacentini e ha detto che l'Umbria viene considerata un laboratorio di sperimentazione. Confermo poi che è forte l'intenzione della Giunta a lavorare su attività di formazione. Ricordo che abbiamo stipulato con il Miur un accordo sulla scuola digitale, siamo una best practice per la rete di animatori digitali della scuole. Sulla formazione degli anziani l'Umbria è innovatore nel tema dell'alfabetizzazione ed è una cosa che intendiamo sviluppare anche in futuro”. 

 

 

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