TERNI - Avrebbero creato una serie di aziende 'apri e chiudi', caratterizzate cioè da un rapido 'turn over' dell'attività produttiva, le sette società con sede a Terni, tutte operanti nella produzione di abbigliamento e gestite da cinesi, finite nel mirino della guardia di finanza per una presunta frode fiscale dal valore di oltre sette milioni di euro.

Venti le persone denunciate per reati tributari, a vario titolo per emissione o utilizzo di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. Dieci appartengono ad una stessa famiglia cinese residente in città. Le altre risiedono nella province di Perugia e in Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte.

Nell'ambito dell'operazione 'Grande Muraglia', è stato disposto il sequestro preventivo di beni per un importo di oltre 2 milioni e 100 mila euro, tra conti bancari, auto di lusso, macchinari e appartamenti.

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